Il 2021 si è concluso con Ibanez che ha detto di sognare lo scudetto e di sentirsi nella Capitale “come se fossi a Rio“. E con Mourinho che ha ringraziato i tifosi perché a Roma percepisce “il rumore degli amici”. Insomma, tutto troppo fiabesco e paradisiaco per durare a lungo nell’inferno del calcio. Ed ecco, ironia del destino, la trasferta in casa del Diavolo che ha ribaltato umori e speranze: il difensore l’ha terminata con le mani in faccia per la disperazione, il tecnico è uscito dal campo infuriato con gli arbitri.
Se la Roma ha perso a Milano non è colpa del brasiliano, questo lo sa anche Mou. Ma sul gol del 2-0 che ha definitivamente tagliato le gambe ai giallorossi c’è un doppio errore palese del numero 3: prima quel retropassaggio che mette in porta Giroud e poi, dopo il palo colpito dal francese, il ritardo nell’andare a marcare Messias che ha tutto il tempo di raccogliere il pallone e respingerlo dentro la porta. Se Chiffi avesse assegnato il rigore dopo la ginocchiata di Ibra, Ibanez magari si sarebbe fatto perdonare in tempo. Curiosamente, nella gara d’andata fu invece un fallo del brasiliano sullo svedese a causare un rigore contestatissimo.
Una serataccia non cambia il giudizio su una stagione fin qui notevole per l’ex Atalanta. Dopo essere esploso con Fonseca, il primo a credere nelle sue qualità, il 23enne si è in qualche modo perfezionato sotto la guida attenta dello Special One. L’errore di Milano somiglia più alla versione precedente del difensore, ma il tecnico l’ha già derubricato alla voce “incidenti di percorso”. L’intesa tra allenatore e difensore resta ottima.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota