La protezione degli atleti è la prima cosa che le squadre di Serie A hanno messo in chiaro al momento della ripresa degli allenamenti. Ogni calciatore infatti, come ogni persona nella vita di tutti i giorni, ormai sarà costretto a presentarsi al centro sportivo munito di mascherina e protezioni, sarà sottoposto al test della temperatura da parte di un addetto, mentre un altro gli porge il gel igienizzante. In campo si entra uno alla volta e, cosa più importante, si deve mantenere la distanza di sicurezza tra i giocatori. Alla fine dell’allenamento niente rientro negli spogliatoi e doccia nella propria camera singola.
Ma i dubbi persistono. Il calcio è uno sport di contatto, lo è stato e sempre lo sarà, e come fare allora per rendere possibile che si giochi come si è sempre fatto, senza rispettare il metro di distanza tra ogni individuo che oggi più che mai tutti i cittadini devono rispettare? Sicuramente non sarà facile, ma la speranza è che il Cts in questi giorni dia una risposta positiva in merito al protocollo per la ripresa, che sembra essere l’unica arma in grado di salvare questo sport.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – S. Vernazza