Il caso di Roma-Genoa, quello della presunta visita dell’ex arbitro della CAN, Giampaolo Calvarese, nel frattempo diventato consulente della Roma in materia arbitrale, nello spogliatoio del direttore di gara Rosario Abisso, rischia di avere un’appendice inaspettata. Se è di ieri la notizia che la Federcalcio ha archiviato l’indagine (non ci furono pressioni da parte di Calvarese sull’ex collega in merito alle motivazioni relative all’espulsione di Zaniolo), è di queste ore invece la possibilità che le parti si ribaltino e che adesso proprio gli 007 federali vogliano capire di più sulla denuncia tardiva di Abisso in merito al colloquio con l’ex fischietto di Teramo.
La Procura adesso potrebbe aprire un fascicolo proprio sull’arbitro di Palermo, che da accusatore potrebbe finire per essere accusato o comunque chiamato a fornire ulteriori spiegazioni: gli arbitro non possono ricevere visite nello spogliatoio, men che meno da persone non tesserate). In Procura Figc sono sfilati diversi protagonisti di quel dopo gara. Oltre a Calvarese ed Abisso, erano presenti Tiago Pinto, Maurizio Lombardo e Vito Scala per la Roma, mentre per il Genoa c’era il segretario generale Diodato Abagnara, oltre a due membri della procura federale.
Agli atti risulterebbe che tutti hanno confermato la stessa versione: colloquio cordiale fra ex colleghi un’ora dopo la fine della partita, non con tutti i membri della squadra arbitrale presenti. Insomma, tutto sarebbe avvenuto a referto chiuso. Non solo, a fine partita fu uno dei vice di Rocchi, Di Liberatore, a invitare Calvarese a salutare i colleghi. Tutte versioni concordanti tranne quella di Abisso, arrivata con quasi 72 ore di ritardo rispetto al referto.
FONTE: Il Corriere dello Sport – E. Pinna
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