La medicina di Edin Dzeko viene dalla Serie B. Per guarirne l’ansia realizzativa, dategli una neopromossa e verrete gratificati: la sua storia racconta 16 gol in 15 partite, cioè più di uno per volta, alle squadre salite in A nell’anno precedente. E siccome domani all’Olimpico arriva il Brescia, avversario completamente nuovo per lui, Fonseca può legittimamente sperare che superi il blocco da area di rigore.
Dzeko e l’astinenza: solo con il Milan è andato a segno Non gli è servita neppure la gita in patria per recuperare confidenza con la porta avversaria: Dzeko ha giocato da capitano tutta la partita con l’Italia, persa piuttosto male dalla sua Bosnia, mentre è stato risparmiato dal ct per l’inutile passerella in Liechtenstein, a cui ha partecipato solo nei venti minuti finali. E’ una buona notizia per la Roma, che potrà finalmente schierare un centravanti sufficientemente fresco.
Ma dopo la pausa per le sue nazionali la sua distanza dal gol è aumentata: nelle ultime dieci partite ha segnato solo contro il Milan, con tanto di mascherina protettiva che è crollata nell’attimo vincente. Prima e dopo, niente. Colpa della stanchezza, certo, ma anche del sistema di gioco varato da Fonseca nell’emergenza: nelle ultime sei partite con la Roma, Dzeko ha calciato solo tre volte nello specchio della porta. Non è che non segna: non tira proprio. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida