Il dubbio di Pallotta. Il presidente giallorosso infatti monitora costantemente la situazione del calcio italiano, e ancora non ha deciso se vendere la Roma a prezzo di saldo oppure resistere alla guida del club in attesa di tempi migliori per cedere la maggioranza del club.
Nel primo caso, l’ipotesi più concreta è ancora quella che porta a Friedkin, anche se ovviamente a condizioni diverse da quelle di 5 mesi fa: il prezzo lordo pattuito a fine dicembre, intorno ai 710 milioni non è più ragionevole in un contesto drammatico per l’industria calcio. Prima del Covid, Pallotta e i suoi soci avevano calcolato una plusvalenza da 80 milioni rispetto a quanto investito. Ma adesso il margine si assottiglia e anzi rischia di diventare perdita.
Per questo Pallotta potrebbe anche decidere di rimanere visto che non ha mai considerato offerte al di sotto dello standard ritenuto congruo. Il presidente sa che entro un paio d’anni l’economia mondiale dovrebbe riprendere girare, restituendo al suo club il valore che merita.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida