Nessun alibi, ma neanche nessun favoritismo. Con il massimo della trasparenza, perché poi quello che piace davvero di Paulo Fonseca ai suoi giocatori è proprio la sincerità e l’onestà. Il portoghese parla diretto (…).
Il metodo Fonseca affonda le sue radici anche in questo, nel rapporto lineare che ha con i suoi giocatori. Il tecnico della Roma non guarda in faccia a nessuno e non si preoccupa dei nomi. Gioca chi merita e chi può essere davvero utile, a prescindere dal blasone o dalla casacca. Quello di Florenzi è sicuramente il caso più eclatante, che può spiegare meglio il tutto. (…)
Esattamente come con Santon, ad esempio. Quest’estate sembrava essere destinato ad andare altrove, tanto che Fonseca gli disse: «Davide, ti stimo. Ma sto cercando un altro tipo di terzino». La storia poi è nota: Santon è rimasto alla Roma e quando il portoghese l’ha visto pronto e ne ha avuto bisogno, l’ha buttato dentro. (…) Nel dimenticatoio ora c’è finito Juan Jesus (…).
FONTE: La Gazzetta dello Sport