La vittoria di chi sa come si fa. Nell’unico modo possibile viste le poche armi a propria disposizione. La Roma pareggia 0-0 a Leverkusen e si qualifica alla finale di Europa League del prossimo 31 maggio a Budapest. Giocando male. Inutile girarci attorno. Brutta, sporca e cattiva, esattamente come il suo allenatore quando si arriva alle partite decisive per vincere i trofei. José Mourinho l’aveva preparata così. E così se l’è portata a casa, insegnando all’amico-rivale Xabi Alonso (ai limiti della crisi di nervi in panchina) che a volte la bellezza deve lasciar spazio al pragmatismo. Organizzando una Roma totalmente difensiva, senza nessuna voglia di offendere. In attesa che l’avversario dimostri di volerla vincere. Con un occhio sempre rivolto al cronometro. Senza timori di risultare brutto e noioso. Controllare, gestire e se proprio c’è l’obbligo, tirare in porta. Cosa che la Roma non ha mai fatto in 90%.
Giocando una partita in totale sofferenza, cercando di gestire il più possibile i pochi palloni giocati in partita. Soprattutto nel secondo tempo quando la pressione del Bayer è diventata asfissiante. E il pallone è stato poco in gioco, mandando su tutte le furie i giocatori tedeschi e il pubblico della BayArena. Fischi, proteste e cartellini gialli che hanno fatto il gioco della Ro-ma. Mai davvero interessata a giocare a calcio. Nonostante la sapiente regia di Nemanja Matic, mente della squadra e prolungamento in campo dello spartito studiato da Mourinho. Un partita monumentale fatta di sostanza ed esperienza, passata quasi per osmosi ai suoi compagni. Che hanno dato tutto quello che avevano, cadendo sul campo infortunati (Celik e Spinazzola) o giocando fuori ruolo (Bove terzino per quasi mezz’ora). Un catenaccio vecchio stile concluso dopo oltre 100 minuti di non calcio, con i 2000 tifosi giallorossi giunti in Renania a cantare davanti ai loro eroi. Dandosi tutti insieme appuntamento a Budapest.
FONTE: Repubblica
BAYER LEVERKUSEN-ROMA 0-0. La Roma è in finale!!! (TABELLINO)