Il pasticciaccio di Craven Cottage, casa del Fulham. Dove non avranno il piacere di veder giocare Kluivert. È saltato il trasferimento in Premier. Dopo l’annuncio di martedì scorso dell’accordo trovato per il trasferimento del giocatore sulla base di un diritto di riscatto di nove milioni che si trasformava in obbligo alla prima presenza, ieri mattina la doccia fredda.
La Federazione inglese in base al rigido regolamento reso ancora più rigido dopo la Brexit per il tesseramento degli stranieri, ha detto no alla richiesta del Fulham. Kluivert non ha i requisiti per giocare in Premier. Perlomeno non li ha a sufficienza. La cosa ha mandato su tutte le furie Pinto e la Roma.
Se non altro perché è un danno valutabile intorno ai 15 milioni, cinque lordi di ingaggio (dieci mensilità), quattro come peso a bilancio, non meno di sei (i nove della cessione erano comprensivi dei bonus) come mancato incasso per la cessione (senza contare una minima plusvalenza).
La figuraccia è tutta del Fulham e dei procuratori del giocatore, gli eredi di Raiola che, evidentemente, non sanno muoversi come era in grado di fare Mino (pensare che insieme al giocatore si erano impuntati, roba del tipo o Fulham o niente).
Il club inglese alla Roma aveva anche chiesto la cortesia di spedire una lettera alla federazione inglese per spiegare i motivi del mancato utilizzo di Kluivert in precampionato. Lettera spedita, ma al contrario di quello che aveva garantito il Fulham, non è stata sufficiente a dare il semaforo verde per il giocatore in Premier. E così il trasferimento è saltato.
Ma quali sono i requisiti che deve avere un giocatore per essere accolto nel campionato più bello del mondo? 1) Presenze internazionali con la nazionale: essendo l’Olanda nella top 10 del ranking, Kluivert avrebbe dovuto avere il 30% delle presenze con la sua nazionale, ma Justin non gioca in orange dal settembre 2018, bocciato; 2) numero di minuti giocati nei campionati nazionali: 810 in Bundesliga con il Lipsia, 1878 con il Nizza: promosso; 3) numero di minuti giocati nelle competizioni internazionali: il Nizza non ha partecipato a coppe europee nella passata stagione, due anni fa con il Lipsia sette presenze in Champions ma solo 140 minuti giocati, bocciato; 4) piazzamento nell’ultimo club in cui ha giocato: punteggio basso per il Nizza, bocciato; 5) crescita internazionale dell’ultimo club in cui ha giocato: punteggio basso per il Nizza, bocciato; 6) livello del club che vende: la Roma rientra nei requisiti richiesti, promosso. Ricapitolando bocciato in quattro punti, caro Justin la Premier non fa per te.
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FONTE: Il Romanista – P. Torri