I dieci giorni senza Smalling devono essere sembrati quaranta a uno come Mourinho, tecnico da sempre abituato a domare lo scorrere del tempo le sue inevitabili conseguenze. Chris è “fondamentale” (parola di José) perché porta esperienza all’interno del gruppo e contribuisce a raggiungere quel compromesso necessario tra il progetto-giovani e l’instant team per competere subito ad alti livelli.
Trentadue anni, tanti trionfi alle spalle e una leadership silenziosa in grado di trascinare l’intero reparto. Smalling è uno dei pilastri della Roma: un calciatore che alza il livello qualitativo della manovra, riuscendo a marcare i centravanti avversari con una “pulizia” da record.
I dati lo confermato e restituiscono una statistica abbastanza clamorosa per un difensore: su 14 presenze in campionato l’ex United ha commesso un solo fallo in Atalanta–Roma. Un solo fallo in 920 minuti di gioco, segno che nel calcio si può difendere bene anche senza dover ricorrere alle maniere forti. In una difesa a tre o quattro, Smalling è la certezza dello Special One: se sta bene gioca sempre, un posto dietro è sicuramente il suo.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota