All’improvviso, Alexis Sanchez. Spuntato dal cilindro procuratore di Edin Dzeko, Alessandro Lucci. Che dallo Spezia (coppa Italia), subito dopo il durissimo confronto tra il bosniaco e Paulo Fonseca, sta lavorando giorno e notte per provare a trovare una nuova sistemazione al suo assistito. Sistemazione che possa accontentare tutti, da chi lo prende alla Roma e al centravanti.
Evidentemente l’improvvisa accelerata per uno scambio tra Sanchez (come sta?) e Dzeko, c’è stata nel momento in cui l’opera di mediazione che era in corso da giorni a Trigoria nel tentativo di mettere intorno a un tavolo il tecnico portoghese e Dzeko con l’obiettivo di arrivare almeno a un armistizio, si è rivelata inutile. Tiago Pinto (e non solo lui ) si è trovato di fronte due muri che non avevano nessuna intenzione di spostarsi dalla loro mattonella.
Con il calumet della pace rimasto in un cassetto, a Pinto non è rimasto che provare a percorrere l’unica alternativa possibile: cedere il giocatore in prestito fino a giugno, ma sapendo di non avere nessun margine di spesa. Quindi inevitabile provare a mettere in piedi uno scambio. Nella mattinata di ieri, in questo senso, si era diffusa la notizia di un contatto con il Psg per uno scambio di prestiti con Dzeko a Parigi e Icardi (e Wanda) in giallorosso. Contatto, però, che se mai ci fosse stato, si sarebbe scontrato con l’obbligo da parte del club francese di versare venti milioni all’Inter in caso di cessione dell’argentino a un club italiano (l’obbligo ci sarebbe pure per il prestito). E allora si proceda con l’Inter per Sanchez (ma davero?).
Il dirigente portoghese è salito su un volo diretto a Milano per incontrarsi de visu con la dirigenza dell’Inter (che poi è quella di Spinazzola-Politano, quella che come allenatore ha quel Conte che fu perlomeno maleducato quando rifiutò la proposta della Roma fatta dalla precedente proprietà, e in più c’è il fattore che con Dzeko l’Inter si rinforza, noi con Sanchez qualche dubbio ce l’abbiamo).
L’incontro è andato in scena in un noto albergo milanese, è durato una trentina di minuti e l’esito è stato che le due società torneranno a incontrarsi oggi, sempre a Milano. Cosa che deve far supporre che ci siano margini per trattare. All’incontro per l’Inter si è presentato Piero Ausilio. Presente anche un intermediario da sempre molto vicino sia all’Inter che alla Roma (cosa che a naso non deve aver fatto piacere ad Alessandro Lucci, in questo affare ballano commissioni importanti).
Il risultato del primo incontro è stato assolutamente interlocutorio. Non tanto per la Roma che sembra più che intenzionata a chiudere l’operazione. Quanto per l’Inter. E il motivo, come ti sbagli, è di natura economica. Nel senso che uno scambio di prestiti alla pari, al club nerazzurro costrebbe, considerando i due ingaggi, circa tre milioni e mezzo di euro. Spieghiamo: Dzeko guadagna sette milioni e mezzo, Sanchez sette. Differenza minima si potrebbe pensare, ma non è così.
Perché il cileno, come regime fiscale, può usufruire del Decreto Crescita che consente ai lavoratori che vengono in Italia e rimangono almeno per due stagioni dalle nostre parti, di pagare tasse ridotte del cinquanta per cento. E da qui nasce la differenza di tre milioni e mezzo circa. Cosa che l’Inter non si può permettere. Del resto non è più un mistero per nessuno che Suning ha stoppato qualsiasi tipo di investimento. Si stanno cercando soci, ma soprattutto di cedere la maggioranza della società (è in corso una due diligence da parte di un fondo ma pare che pure per loro i costi dell’Inter non siano sostenibili).
FONTE: Il Romanista – P. Torri