All-in sull’Europa League. La Roma ha l’occasione di riscattare una stagione fin qui sotto le aspettative dando importanti segnali di svolta a partire dal match di domani sera contro il Gent (arbitra il bulgaro Kabakov, poco più di 20mila i biglietti venduti), primo ostacolo sul percorso dei giallorossi nella fase ad eliminazione diretta della competizione.
Da quando la seconda coppa europea ha cambiato denominazione nel 2009 – è stato abbandonato il nome Coppe Uefa – la squadra capitolina ha spesso snobbato queste partite e nelle quattro partecipazioni del passato non è mai riuscita a superare gli ottavi di finale, fallendo sempre uno degli obiettivi di inizio stagione. La prima apparizione della Roma in Europa League risale al 2009/10, anno in cui veniva disputato il torneo continentale con la nuova formula. I giallorossi, all’epoca allenati da Ranieri, furono eliminati ai sedicesimi dal Panathinaikos mentre erano impegnati nell’incredibile rincorsa allo scudetto, sfumato per via del ko con la Sampdoria.
Totalmente da dimenticare anche le successive stagioni di Europa League: clamorosa eliminazione ai preliminari con il modesto Slovan Bratislava, pessima figura con la Fiorentina agli ottavi – la squadra venne duramente contestata dalla Curva Sud – e cocente delusione con il Lione, che, sempre agli ottavi, ha estromesso la Roma anche grazie ad un gol regolare annullato a Dzeko al ritorno. Fonseca è consapevole che dopo l’ultimo periodo di crisi (ben sei sconfitte in nove partite disputate da inizio gennaio) non si può sbagliare ancora e lo ribadirà ai suoi ragazzi anche nella rifinitura odierna, che sarà seguita dalla consueta conferenza stampa della vigilia in cui parlerà anche Smalling, uno dei leader dello spogliatoio.
Il tecnico portoghese ha catechizzato i suoi sull’importanza dell’Europa League e su quanto sia fondamentale superare lo scoglio dei sedicesimi senza intoppi: il trionfo in tale competizione, oltre a mettere in bacheca un titolo europeo che manca dal 1961 e ad interrompere un digiuno di vittorie che continua su tutti i fronti dal 2008, darebbe l’accesso diretto alla prossima Champions League (con annessa pioggia di ricavi) e permetterebbe di disputare la Supercoppa Europea. Intanto sul fronte societario prosegue senza sosta il lavoro dei legali di Friedkin e Pallotta, che stanno sistemando gli ultimi dettagli dei contratti preliminari delle 12 società coinvolte nel passaggio di proprietà. La chiusura, viene ribadito da tutti i fronti, ci sarà a stretto giro di posta.
FONTE: Il Tempo – Biafora