La Roma allunga il passo, lasciandosi il Napoli alle spalle con quattro punti di distanza. E piazzandosi comodamente in zona Champions. Una vittoria (la terza consecutiva) fatta di convinzione (2-1) ed equilibri ritrovati, una prova di maturità per un gruppo che cresce a vista d’occhio, nonostante le tante difficoltà legate a infortuni e arbitraggi.
“Sono felicissimo per il periodo che sto attraversando e per il mio gol — è euforico di Nicolò Zaniolo, alla sua quarta rete consecutiva (Europa compresa) nel giorno in cui battezza la sua presenza numero 50 in giallorosso — ma soprattutto lo sono perché abbiamo battuto il Napoli, avversario che ci contende l’Europa. Ora continuiamo ad allenarci sperando di raggiungere qualcosa di grande”.
Il segreto della svolta passa per Genova, dalla prova sottotono contro la Sampdoria. “Ci siamo parlati dicendoci che dovevamo fare di più e ritrovarci dopo lo scorso anno, e ce la stiamo facendo”. Da quella trasferta la Roma è cambiata, ha voltato pagina improvvisamente, trovando un’identità all’interno dei tanti infortuni.
“Abbiamo parlato con Fonseca e con il direttore Petrachi e dopo la Samp siamo cambiati”, conferma Edin Dzeko, sempre più capitano in campo, con la maschera nel primo tempo, senza nella ripresa perché troppo fastidiosa. Il bosniaco ha anche calmato i tifosi, incitandoli a sostenere la Roma e a fermare i cori di discriminazione razziale, e contro i napoletani, che avevano costretto l’arbitro a sospendere la partita.
“Tutti insieme stiamo diventando più forti — la spiegazione di Fonseca — i giocatori hanno capito che è un momento in cui dobbiamo lottare più che mai e per me la cosa più importante è l’atteggiamento della squadra. Ma ricordiamoci che non abbiamo vinto niente e dobbiamo pensare solo alla prossima partita”.
La vittoria contro il Napoli cambia la stagione dei giallorossi, ed esalta Zaniolo e Jordan Veretout, al suo primo centro nella capitale. Il francese è stato preciso su rigore, dopo l’errore dal dischetto di Kolarov. Impressionante la crescita di Javier Pastore, uscito tra gli applausi dell’Olimpico, bravo a far dimenticare i fischi presi a inizio stagione.
“Sono momenti belli perché i tifosi ci seguono sempre — le parole dell’argentino — tutto dipende da ciò che facciamo in campo e la squadra ora sta facendo cose belle. Io sento tanto la vicinanza della società e del mister, la loro fiducia mi ha aiutato”.
FONTE: La Repubblica – F. Ferrazza