Oggi Leonardo si guarda allo specchio e rivede se stesso. È tornato a disegnare calcio, a danzare sul pallone, ad accarezzare l’erba: prima col Verona, poi Salisburgo. Due notti magiche. È tornato soprattutto a sorridere e a regalare gioie ai compagni, firmando assist, che poi sono i piaceri della (sua) vita.
Perché di gol – nonostante le sue attitudini da attaccante – ne ha segnati davvero pochi in carriera. Meglio puntare su altro e la missione è perfettamente riuscita: nella Roma solo tre reti, di cui due alla Fiorentina e uno all’Inter, in passato un gol con la maglia dell’Empoli e uno col Siena.
Ma oggi si torna a parlare di lui, a magnificarlo come quando incantava l’Olimpico e non solo durante le notti magiche azzurre. José Mourinho ha rivisto lo Spina vero, passo doppio e la fuga verso l’assist (tre nelle ultime due partite, più quello a San Siro contro l’Inter), Roberto Mancini ritroverà il suo Spina (assist nella sua penultima apparizione in azzurro, a Cesena contro l’Ungheria), quello che all’ultimo Europeo aveva incantato e poi pianto e ora è pronto a tornare nella lista dei convocati azzurri per i match di fine marzo con Inghilterra e Malta: Leo spera che il ct gli regali proprio il match con la nazionale dei Tre Leoni al Maradona dopo aver saltato la finale di Wembley.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni