Saranno circa 35 mila i tifosi che questa sera saranno sugli spalti dell’Olimpico (inizio alle 21) per sostenere la Roma nel match di Conference League contro gli ucraini dello Zorya Luhansk. Una bella notizia per Mourinho e i calciatori che sentiranno il calore della loro gente, ma non solo: la Roma ha destinato a Roma Cares il 50% dell’incasso della gara per incentivare e testimoniare l’impegno concreto della società nel contrasto al fenomeno della violenza sulle donne.
Oggi, infatti, sarà celebrata la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne e la Roma, da sempre sensibile su queste tematiche, ha messo in campo varie iniziative. Oltre a devolvere la metà dell’incasso, infatti, la società ha deciso di stampare sulla spalla sinistra della maglietta con cui la squadra scenderà in campo, una patch con scritto “Stop violence against women. 1522 #savethtactic”: 1522 è infatti il numero gratuito da chiamare in caso di violenza o stalking, un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità.
Le maglie indossate andranno all’asta e il ricavato permetterà a Roma Cares di realizzare percorsi formativi per le donne vittime di violenza, ma anche continuare a portare avanti altre iniziative come quella che ha visto protagonista l’EurAfrica Academy, il club dal quale i giallorossi hanno prelevato Felix Afena Gyan.
La Onlus del club giallorosso ha fatto recapitare in Ghana una trentina di completi da gioco e alcune attrezzature per l’allenamento, un modo per creare un legame ancora più solido con il club in cui la Roma ha scoperto il suo ultimo campione. Un dono che ha fatto felici gli ex compagni di Felix, che sognano di ripercorrere la sua stessa strada e che hanno posato per una foto con la sua maglia. “Siamo davvero molto contenti di questo dono – le parole del dirigente Kathleen Arthur -. I completi sono arrivati al momento giusto, siamo felici che la Roma ci abbia aiutato e questo incentiverà sicuramente i ragazzi a dare il massimo in campo“.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini