“Roma, dimmi chi sei”. Ranieri suona la sveglia e lancia un ultimatum alla squadra. “Dicembre è il mese della veritĂ , il nostro campionato comincia adesso, in queste settimane dobbiamo capire chi siamo e cosa vogliamo fare”.
Una tabella di marcia giĂ chiara nella testa del tecnico testaccino probabilmente giĂ dal suo arrivo. Il trittico Napoli-Tottenham-Atalanta serviva da test per ritrovare motivazioni ed energie mentali, al di lĂ dei risultati. Ma ora non c’è piĂą tempo e la Roma deve iniziare a correre.
“Io voglio una squadra che vada in campo senza conoscere il nome dell’avversario e faccia il suo gioco, lottando su ogni pallone. Io dico sempre che la classifica è lo stato attuale di tutte le squadre. In questo momento stiamo lì, lottiamo per uscire dalle parti basse della classifica. Questi sono giocatori abituati a stare nelle parti alte della classifica, io sono abituato a stare di qua e di lĂ , in ogni caso io voglio che la squadra lotti sempre. Non mi sembra difficile”.
Si è definito San Tommaso Ranieri, per far capire l’importanza di vedere dei miglioramenti tangibili in campo, soprattutto dal punto di vista dell’atteggiamento. “Io non sono stato un gran campione, ma mettevo sempre tutto in campo. Potevo sbagliare partita, ma non potevo sbagliare l’impegno. E’ quello che ho detto ai ragazzi il primo giorno: “Tutti possiamo giocare bene, ma poi dentro di noi sappiamo se siamo andati bene o no. Una cosa non potete non controllare voi. La volontĂ di mettere tutto sul campo. Dovete lottare fino all’ultimo secondo. Può essere il 5% e allora ha sbagliato l’allenatore a valutare se il giocatore poteva dare solo il 5%. Ma tu devi dare sempre il 100%, puoi giocare bene o male. Ma dammi tutto lĂ dentro”.
Niente alibi per i calciatori e la consapevolezza che per tirarsi fuori dal momento difficile serve soprattutto la testa. Lecce, Parma, Como e Milan sono le tappe in campionato intervallate dagli impegni di coppa con Braga e Sampdoria. Quattro gare su sei all’Olimpico (due trasferte in Lombardia) per arrivare alla fine dell’anno piĂą lontani dalla zona retrocessione.
FONTE: Il Tempo – L. Pes