Espulso a vita. È questa la risposta da parte della Roma al tifoso che ieri, via Instagram, ha pesantemente insultato Juan Jesus, utilizzando epiteti razzisti: «Stai meglio al giardino zoologico li mort… tua. Un’altra volta, maledetto scimmione. Negro».
Una presa di posizione forte e decisa da parte del club giallorosso che vieta quindi al soggetto (le cui iniziali sono A.D.A.: non risulta attualmente essere abbonato e non ha comprato tagliandi per assistere alle gare con Genoa, Sassuolo e Basaksehir) l’entrata a vita per le partite casalinghe dei giallorossi.
IL COMUNICATO – Questo il comunicato del club, apparso su Twitter in serata: «Il gestore di questo account Instagram (Pomatinho, il nick name, ndc) ha inviato insulti razzisti disgustosi a Juan Jesus, attraverso un messaggio diretto. Abbiamo segnalato l’account alla Polizia e a Instagram.
La persona responsabile sarà daspata a vita dalle partite della Roma». Un’iniziativa che in qualche modo Juan Jesus s’era augurato nella replica garbata avuta sul social. Inizialmente il difensore brasiliano ha risposto girando la conversazione sul profilo ufficiale del club giallorosso, per poi aggiungere il proprio commento: «Sapete già cosa fare con un tifoso così. Orgoglioso di essere quello che sono».
APPLAUSO – La reazione veemente da parte della Roma merita un plauso. Tra l’altro è la prosecuzione di un lavoro da parte della società che già da tempo (più o meno un anno) aveva recepito il protocollo del Ministero riguardo al fatto che i club dovessero dotarsi all’interno dello stadio di un regolamento di condotta.
IL ROSSO – In questo è previsto anche l’espulsione in caso di atteggiamenti razzisti. Ieri la Roma, arbitrariamente, ha deciso di estenderlo per la prima volta anche all’esterno. Una mossa, questo è l’augurio, che possa essere replicata anche da altre società, molte delle quali alle prese con episodi di razzismo, vedi il caso Lukaku.
In Inghilterra, ad esempio, il Manchester United era intervenuto in passato dopo che Pogba era stato insultato pesantemente su Twitter dopo un rigore sbagliato. I Red Devils avevano incontrato la delegazione di Twitter, chiedendo alla piattaforma di stoppare gli insulti di matrice discriminatoria. La Roma ha fatto di più. Nel giro di poche ore è risalita all’autore delle offese e lo ha daspato a vita dallo stadio. Un esempio da seguire.
Quando ormai il caos non era più calmo, il tifoso in questione ha pubblicato un post nel quale spiegava di non essere lui e che «erano entrati nel mio account e hanno scritto insulti razzisti a più giocatori. Non sono io ovviamente». Ma il ragazzo comunque, anche in vecchi post, c’era ricaduto.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina