Borja Majoral, Luka Jovic, Borja Maioral, Luka Jovic… E si potrebbe continuare fino a scoprire se l’ultimo petalo della margherita giallorossa sia pari o dispari. Nel senso che nelle operazioni per la ricerca di una nuova punta da affiancare a Dzeko, in queste ore tutte le strade portano a Madrid, sede del Real. Dove abitano, con retribuzioni parecchio diverse, i due attaccanti che in questo momento sembrano i preferiti a Trigoria. Ma intorno alla questione c’è da dire che regna una confusione che tutto è ovviamente meno che propedeutica alla chiarezza.
La Roma, non è certo un mistero, fino a un paio di giorni fa, con il Real stava trattando il prestito con diritto di riscatto di Borja Mayoral, forte del desiderio del ragazzo di cambiare aria per andare a giocare, di un costo, soprattutto d’ingaggio, davvero relativo e, pure, della convinzione che Zidane lo avesse bocciato nel progetto del suo ennesimo Real. Errata corrige.
Perché nella giornata di lunedì scorso dalla sede del Real, attraverso la stampa di famiglia, è trapelato l’esatto contrario, ovvero il francese non voleva privarsi del ragazzo cresciuto nella cantera madridista. E allora ecco spuntare il nome di Jovic che sarebbe stato proposto alla Roma in alternativa allo spagnolo. Un’ipotesi affascinante sotto tutti i punti di vista visto che il ventitreenne serbo un anno fa fu acquistato dal Real per la modica cifra di sessanta milioni, conseguenza di una stagione quasi da pallone d’oro con la maglia dell’Eintracht Francoforte.
Ma il serbo a Madrid tutto ha fatto meno che convincere, è stato protagonista di una stagione assai negativa, sembrava, insomma, che il Real fosse disposto a privarsene, solo in prestito perché a bilancio il serbo in questo momento pesa ancora per quarantacinque milioni. E allora perché non provarci hanno pensato a Trigoria, pur a fronte di un ingaggio, bonus compresi, superiore ai quattro milioni di euro a stagione? Non l’avesse mai fatto la Roma. Perché subito, quasi dal nulla, sono spuntati gli interessi nientepopoimenoche di Manchester United, Milan e Inter per un giocatore che se ritrova se stesso è uno che può fare la differenza oggi, domani e dopodomani. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri