Non è una questione di rivincite, perché non c’è bisogno di rivalsa. Chiamiamola così: occasione. Juan Jesus è stato ripescato per necessità, dopo due mesi di oblio, e ha fatto in pieno il suo dovere a Genova, senza alterare i delicati equilibri che avevano rinforzato la difesa della Roma.
FIDUCIA – Tanto Spalletti è rimasto soddisfatto dal suo rientro che dovrebbe confermarlo anche a Udine domani, quando comunque tornerà tra i convocati Vermaelen che si è allenato ieri con il gruppo e ha smaltito il problema al polpaccio. In assenza dello squalificato Rüdiger, che ha contribuito a dimezzare la media gol al passivo da quando ha superato il grave infortunio, Juan Jesus è destinato a occupare di nuovo la posizione di centrale di sinistra, con possibili spostamenti sulla fascia quando la Roma si troverà a difendere con quattro uomini. Gli altri due difensori saranno naturalmente Manolas e Fazio.
ALLEGRIA – Intervistato dal match program della Roma, Juan Jesus ha rivisitato a parole i primi mesi a Trigoria, tra i momenti felici e quelli scomodi: «Nella prima parte il mio rendimento è stato ad alti e bassi, era una nuova esperienza in una squadra diversa, comunque credo di aver fatto bene: devo migliorare ancora delle cose, ma sono contento di quello che sto facendo». I tifosi un po’ meno, dopo la sequela di defaillances autunnali, ma la partita di Marassi è stata incoraggiante: «Stiamo cercando di applicare il lavoro che ci chiede l’allenatore. In questa squadra tutti devono farsi trovare pronti, anche fosse per un quarto d’ora, perché ci sono tanti calciatori bravi. Ma dobbiamo migliorare ancora: siamo la seconda difesa del campionato, non la prima».
OBBLIGHI – Per il resto la formazione è vincolata a indisponibili e squalificati: in regia tornerà Paredes, che non comincia una partita di campionato dal 30 ottobre, di fianco a Strootman che ieri non si è allenato per una gestione programmata ma non preoccupa in vista di Udine. A destra, ai bordi della difesa a tre, ci sarà Bruno Peres con il connazionale Emerson suo omologo sul lato opposto. Il piccolo Mario Rui, disponibile ormai da più di un mese, potrebbe debuttare nel secondo tempo oppure giovedì prossimo in Coppa Italia contro la Sampdoria.
RISCOSSA – In attacco è chiamato a dare segnali Stephan El Shaarawy, che era andato benissimo prima di Natale contro il Chievo ma domenica scorsa negli ultimi minuti di Genova non è riuscito a entrare in partita. Nel momento della sostituzione peraltro Spalletti lo aveva stimolato prendendolo per un braccio e sussurrandogli: «Vai, che è importante…». Forse tornando dal primo minuto a Udine si sentirà importante anche lui, in un finto tridente che ospiterà anche Nainggolan e Dzeko.
LEGGENDE E BABY – In panchina Spalletti potrebbe essere accompagnato da quattro Primavera più i giovani Gerson e Seck. Non ci sono molte alternative anche se Francesco Totti, convocato e non utilizzato contro il Genoa, si candida come primo cambio per l’attacco: se entra, celebra il ventinquesimo anno da calciatore di Serie A.
SETTE – Infine due curiosità statistiche legate al numero 7: da 7 partite la Roma batte puntualmente l’Udinese e da 7 partite non perde con l’arbitro Damato, designato per la sfida della Dacia Arena. L’ultimo incrocio risale alla vittoria esterna di ottobre contro il Sassuolo.