Giocare in uno stadio dove ne hai perse sei su sei. Sfidare una squadra che ha vinto tutte le ultime 23 partite di campionato in casa. Dimostrarsi all’altezza di una missione che, sostanzialmente, i rispettivi bilanci delle società dovrebbero rendere impossibile. La Roma è in grado? È la grande e unica vera risposta che si cerca stasera allo Juventus Stadium, il fortino in cui i bianconeri hanno costruito i cinque scudetti con la legittima ambizione di aggiungerne un sesto. Sulla carta, stavolta, Spalletti può permettersi quantomeno di provare a interrompere la «dittatura bianconera» e mantenere almeno i 4 punti di distacco. Da un livornese a un (quasi) fiorentino, il primo ad accendere una vigilia piuttosto distesa è Allegri: «Spalletti come allenatore non si discute, ogni tanto è bravo anche a fare l’attore». Da Trigoria Luciano raccoglie la battuta col sorriso e avvisa Max: «E non mi ha sentito cantare. Scherzi a parte, è un grande amico e rimane tale. Lo ritengo una persona corretta e un grande allenatore. Lui è il primo della classe e accetto anche le battute».