Un austriaco a Roma. No, non è un film. E’ (era) la carriera di Michael Konsel, che nel 1997 l’ha portato in giallorosso per due anni. Oggi l’ex portiere commenta le partite del campionato austriaco per i canali Sky del suo Paese. Con un italiano ancora (quasi) perfetto, ci ha raccontato come si batte l’Austria Vienna, prossima avversaria della squadra di Spalletti in Europa Leaguae giovedì alle 19.
Come si batte l’Austria Vienna? «Se la Roma gioca concentrata e in modo semplice può tranquillamente vincere, ma non può giocare come nella gara d’andata, perché se scende in campo senza testa non andrà avanti. Spalletti deve mettere i titolari senza pensare al turn over, e tutti devono dare il cento per cento, altrimenti rischiano anche di perdere. Anche perché l’Austria Vienna non è una squadra scarsa: ha giocatori non altissimi ma veloci, come ad esempio Kayode e Venuto. Inoltre, vengono da un periodo positivo dopo la vittoria nel derby contro il Rapid e l’ultimo successo in campionato in casa con lo Sturm Graz. Il morale è alto rispetto a quando hanno affrontato la Roma nella gara d’andata».
Chi è secondo lei il giocatore più pericoloso? «Senza dubbio l’attaccante Kayode, che ha già segnato nella partita dell’Olimpico. Occhio anche al numero dieci Grünwald, il trequartista. L’Austria Vienna ha un gioco veloce che punta molto sul contropiede. Prima giocavano bene in Europa League e meno bene in campionato, ora i risultati stanno arrivando anche lì. Contro lo Sturm Graz, ad esempio, hanno giocato bene ed è stata una vittoria meritata».
Un punto di forza e un punto debole dell’Austria Vienna? «Il punto di forza è sicuramente, come dicevo, la loro velocità e la capacità di ripartire. Se devo scegliere un reparto in cui devono migliorare dico la difesa. Anche se nelle ultime due partite in campionato non hanno subito gol, spesso subiscono molte reti. In coppa, ad esempio, mercoledì hanno vinto 5-4 ai supplementari contro l’Ebreichsdorf, squadra di terza divisione».
A che livello è arrivato il calcio austriaco? «E’ salito molto, a differenza di quello italiano che mi risulta sia calato negli ultimi anni. Per questo la forbice ultimamente si è ristretta. Il Rapid Vienna, ad esempio, gioca con uno stadio strapieno. L’Austria Vienna in realtà non ha un grande pubblico, ma giovedì sono attesi almeno trentamila spettatori allo stadio visto il grande momento che stanno vivendo e l’entusiasmo che hanno ritrovato anche i tifosi».
Quant’è importante giocare in casa? «Per loro è fondamentale, perché non sono abituati ad avere uno stadio pieno. Penso che ci sarà una bella atmosfera, loro giocano più liberi mentalmente rispetto alla gara d’andata. E in più non hanno nulla da perdere».
Ma per lei che è un ex Rapid Vienna e Roma, è un po’ un derby quello di giovedì? «Sì, è vero. Io sono rimasto tifoso sia del Rapid che della Roma. E giocando i giallorossi contro l’altra squadra di Vienna per me è una partita particolare. Qui il derby Austria-Rapid è un po’ come Roma-Lazio da voi».
Manderà un messaggino ai suoi ex compagni della Roma? «Certo. Gli scriverò di vincere!».
Se dovesse fare un pronostico? «Punto sulla vittoria della Roma, chiaramente. Ultimamente ho visto che Dzeko segna molto. Chissà, magari farà un gol proprio lui…».