Kumbulla ha trovato la sua dimensione. Era vicino alla Lazio – Lotito ha trattato a lungo il suo acquisto con il presidente del Verona, prima del “colpo” a sorpresa firmato dai giallorossi – e invece l’ha battuta, entrando “a freddo” e giocando un derby da protagonista assoluto. La sua stagione, fatta di luci e ombre, ora va riletta sotto un’altra prospettiva. Quella di sabato è stata la prima stracittadina di Marash, entrato in corsa dopo l’infortunio di Ibanez e capace di arginare con lucidità te bocche da fuoco: Milinkovic, Lazzari e Immobile.
Con il serbo s’è incrociato in un paio di duelli aerei (tutti vinti); sulla fascia, invece, Lazzari è stato spesso raddoppiato quando Santon è andato in difficoltà. Ma il vero capolavoro “kumbulliano” è stata la marcatura di Ciro Immobile, un pericolo costante che il centrale albanese ha saputo disinnescare con l’esperienza di un veterano.
Vista la convocazione alle Olimpiadi con la seleziona brasiliana, Ibanez salterà tutto il pre-campionato con Mourinho e tornerà disponibile a ridosso della nuova stagione. Un appuntamento al quale si presenterà in grande spolvero Kumbulla, tra i calciatori che Mourinho non vedere l’ora di plasmare a sua immagine e somiglianza. Perché Kumbulla non è un giocatore fatto e finito. Deve migliorare molto e lavorare sui dettagli, affinché la prestazione del derby diventi una base da cui partire.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota