L’emergenza, certo. Però anche Paulo Fonseca era arrivato a Roma pensando di giocare con la difesa a 4 e poi, strada facendo, ha cambiato idea. Succederà lo stesso anche a José Mourinho, che ufficialmente dice che il 3-5-2 non è il modulo che preferisce e che, avendo recuperato almeno Viña, dalla prossima gara – domani contro il Bologna – potrebbe ritornare alla difesa a 4? L’ideale, come dicono tanti allenatori, è poter cambiare più moduli, a seconda dell’avversario, magari anche all’interno della stessa partita. Tutti, però, hanno un modulo preferito. Mourinho è un allenatore pragmatico, con idee chiare e forti, però è anche pronto ad ascoltare la squadra.
Tra i beneficiati ci sono tre pezzi grossi: Abraham, Mkhitaryan e Zaniolo. Abraham, nella formazione con due attaccanti centrali, ha segnato 4 gol in 4 partite: a Venezia quando è stato schierato con Shomurodov, contro lo Zorya in Conference League (doppietta) e contro il Torino quando ha giocato insieme a Zaniolo.
Proprio Nicolò, dopo la doppia panchina contro Venezia e Genoa, è prepotentemente tornato alla ribalta con due partite in quattro giorni in un ruolo più avanzato e più centrale. I suoi strappi hanno messo in difficoltà le difese di Zorya e Torino, liberando spazi preziosi per Abraham. L’intesa tra i due è sia in campo che fuori e non può che far felice lo Special One. Il giocatore che ha elevato di più il rendimento, schierato nella nuova posizione, è però Henrikh Mkhitaryan. Nella posizione di mezzala, quella che ad esempio aveva occupato spesso al Borussia Dortmund, l’armeno è tornato al centro del gioco.
Il centrocampo a 5 è l’ideale anche per Spinazzola, il cui rientro sarà vissuto come l’arrivo di un nuovo acquisto. Non si potrà pretendere tutto e subito, ma Mou riavrà un top player che in Nazionale ha dimostrato di saper giocare anche nella difesa a 4. Il mercato di gennaio, però, qualunque sia il modulo, deve portare un centrocampista centrale (Zakaria resta il preferito) e un ricambio per Karsdorp, che le sta giocando praticamente tutte.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri