Quando Massimo Fortese, un novarese che a forza di sentirsi dire che era il sosia di Totti (lo hanno anche invitato più volte in tv) è diventato tifoso della Roma, aveva deciso di aprire una gelateria a Leira, in Portogallo, non poteva certo sperare che la sua squadra ingaggiasse il più famoso tra gli allenatori portoghesi. E che questo allenatore chiedesse, come primo acquisto, un altro portoghese, Rui Patricio, che è nato proprio nella città dove è andato a vivere e lavorare (Marrazes, che risulta sugli almanacchi come luogo di nascita del portiere, è un’unità amministrativa che fa parte del comune di Leira).
A lui è stato immediatamente dedicato un murales, nell’attività di Massimo, tutta colorata di giallorosso: ci sono un paio di murales su Mourinho – tutti con un giallo piuttosto acceso, che ricorda la maglia giallorossa degli Anni 80, sponsor tecnico Nr, e con il lupetto di Gratton – e uno alla gloria cittadina. E non solo: l’attuale numero 1 della Roma, che ha giocato nello Sporting Lisbona dal 2006 al 2018, prima del triennio al Wolverhampton, è a un passo dalle 100 presenze in nazionale, ha da tempo superato una leggenda come Vitor Baia, è stato il portiere titolare all’ultimo Europeo, e soprattutto a quello prima, quello vinto, nel 2016, contro la Francia: a Leira gli è stata dedicata una statua, che rappresenta la sua parata decisiva, con la mano sinistra, per alzare sopra la traversa la conclusione di Griezmann, in finale. (…)
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FONTE: Il Romanista – F. Oddi