Di mercoledì non è la stessa Serie A. No, il turno infrasettimanale non è più una novità da anni, ma per tanti diventa un’occasione: tenere a riposo qualche star, rilanciare chi, con la stagione iniziata da un mese appena, ha avuto meno possibilità di mettersi in mostra. Non sono tanti, a dire il vero: in Serie A hanno iniziato una partita dall’inizio 330 calciatori. Un piccolo esercito.
Vuol dire che ognuno dei venti club ha alternato almeno 5 titolari diversi in queste prime giornate ossia ha cambiato quasi metà squadra. Soltanto ieri hanno debuttato 6 giocatori che nelle prime 4 uscite stagionali non erano mai partiti dal primo minuto: oltre a Balotelli, pure Okaka, Pessina, Dawidowicz, Zaccagni e Rabiot. Specialista della diversificazione della formazione iniziale è il Cagliari, che dalla prima di campionato ha già schierato 20 titolari diversi, pari solo alla Juve: come dire che, a parte il portiere, tutti sono intercambiabili, per Maran e Sarri.
Le più “conservatrici” sono invece Roma e Parma, che all’undici base hanno apportato soltanto tre variazioni in tutto. Ma sono 12 squadre su 20 ad aver modificato di giornata in giornata almeno mezza squadra. L’ultima evoluzione della parola, turnover, inflazionatissima da una ventina d’anni: certo il mercoledì di Serie A spingerà ad esempio Conte a preferire Alexis Sanchez a Lautaro, mentre Montella dovrebbe lasciar riposare Ribery e Ancelotti, a cui certo non fanno difetto le risorse, potrebbe risparmiare Insigne e per la prima volta Fabian Ruiz: in fondo il Napoli ha già alternato due squadre in questo torneo. Quello di stasera contro il Cagliari sarà quasi un derby tra chi cambia di più, visto che pure i sardi hanno utilizzato complessivamente 22 calciatori, come gli azzurri. Un piccolo record soprattutto se rapportato agli impegni di una squadra senza coppe.
Ma non certo un caso unico se il Sassuolo, nelle stesse condizioni, ha usato 21 calciatori diversi in queste prime 4 giornate e 20 a testa ne hanno spediti in campo Samp, Genoa e Udinese. Gasperini e Conte sono quelli che hanno cambiato meno, impiegando in tutto so-lo 17 uomini. Nonostante questo turbinio di novità settimanali, alcuni intoccabili ci sono, eccome: a non aver saltato un minuto sono tanti, 74 in tutto: escludendo i portieri, dell’elenco fanno parte i milanisti Romagnoli.
Musacchio e Suso, gli interisti Skriniar, Brozovic e Asamoah, i romanisti Cristante, Dzeko, Kolarov e Fazio, solo per restare al gruppo di irrinunciabili di cui Fonseca non si è ancora mai privato nemmeno per un minuto. Ogni squadra ha i suoi, ma ogni momento può essere quello buono per una deroga, se persi no Cristiano Ronaldo è rimasto a casa (per un problemino muscolare, a dire il vero). E chi non ha ancora giocato può sperare: a questo ritmo, basterà aspettare il prossimo mercoledì.
FONTE: La Repubblica – M. Pinci