E sono undici. Con quella di Nuno Santos al derby, José Mourinho e il suo staff hanno collezionato l’undicesima espulsione stagionale, in questo caso accompagnata dai rossi sventolati in faccia a Ibañez dopo 32’ e a Cristante a partita finita. Per il preparatore dei portieri romanista (che già l’anno scorso era stato allontanato dai direttori di gara in due circostanze) si tratta del secondo rosso nel 2022-23: l’altro era arrivato al San Paolo contro il Napoli e gli era costato un turno di squalifica.
Ma Nuno Santos non è l’unico ad aver evidenziato una condotta ritenuta sopra le righe dai direttori di gara e dai loro assistenti. Partiamo da José Mourinho, che comanda questa speciale classifica con tre espulsioni in stagione: l’ultima in ordine cronologico è quella che gli ha impedito di essere in panchina al derby, figlia dell’accesa discussione avuta con Serra in occasione di Cremonese-Roma; la squalifica è stata sospesa per un turno, tanto che lo “Special One” ha potuto essere regolarmente a bordocampo con la Juve, quindi è stata confermata per due giornate.
Le altre espulsioni sono arrivate contro Atalanta e Torino. In quelle circostanze – così come al derby – al suo posto in panchina è andato Salvatore Foti, un altro che ha dovuto fare i conti con i cartellini rossi in questa stagione: due, per la precisione, nel derby d’andata e con la Cremonese in Coppa Italia. In quest’ultima circostanza, ha rimediato uno stop di un mese per aver rivolto agli ufficiali di gara «ripetute espressioni offensive», come si legge nelle motivazioni del Giudice sportivo, e «frasi minacciose verso un dirigente della squadra avversaria».
Due espulsioni a testa anche per il preparatore Rapetti (Roma-Napoli, squalificato per due giornate, e anche lui nella sfida di Coppa Italia con la Cremonese) e per il match analyst Cerra, sanzionato in Roma-Fiorentina e in Roma-Sassuolo di pochi giorni fa. Il totale fa undici: un dato, questo, che denota sicuramente un certo nervosismo, ma che è anche figlio di un approccio “sanguigno” e molto emotivo da parte di Mou e del suo staff, mai domo (soprattutto quando è stato vittima di evidenti torti). (…)
FONTE: Il Romanista – L. Latini