Entra e spacca. Accidenti, questo El Shaarawy non ha smesso, anzi. La Cina è lontana, c’è da giocare a calcio, quello che si fa qui, con la passione della gente e i sogni di Mourinho: si è rimesso in gioco, si è seduto in panchina e ha aspettato il suo momento.
E quando può timbra, è successo contro il Trabzonspor e ieri sera contro il Sassuolo. E questo gol pesa, da morire. Perché quando tutto sembrava finito, ecco la magia. Rete su tiro a giro, che non è esclusiva di Insigne, ma anche del Faraone. Gol, boato, tre punti e tutti sotto la Curva sud a fare festa: l’Olimpico è pieno e lo sarà anche giovedì in Conference contro il Cska. La cresta si abbassa, schiaffeggiata dai compagni che fanno festa con lui. Arriva anche Mourinho, il gruppo è completo.
La Roma è rima, anche nel nome di El Shaarawy che esulta. “Era da tanto tempo che non vivevo un’emozione del genere, correre dai tifosi negli ultimi minuti dopo il gol della vittoria è stato bellissimo. Sono i momenti per cui vale la pena aspettare. Siamo giocatori di esperienza, sappiamo capire che i momenti felici ci sono per tutti. Mourinho? È anche la sua millesima panchina per cui penso che sia un’emozione speciale e siamo contenti e soddisfatti della vittoria. Obiettivi? È quinta vittoria consecutiva, ce la godiamo. È un’atmosfera magica perché c’è anche tanto entusiasmo nell’ambiente e bisogna tenerlo alto, i giocatori stanno facendo bene e seguono quello che dice Mourinho che ha grande esperienza e qualità. È un’emozione che bisogna tenere per le prossime partite“.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni