Proviamo a metterci un attimo nei panni di Gasperini. Legge il risultato di Islanda-Ucraina 3-5 e il pensiero speranzoso va subito a Dovbyk. Scorre il tabellino e scopre che non solo Artem non ha segnato ma non è partito nemmeno titolare, racimolando appena una ventina di minuti nel finale. Poco male, dice tra sé e sé, c’è sempre Ferguson contro il Portogallo. In questo caso l’irlandese gioca 78 minuti ma oltre a non segnare – e può capitare contro una delle più forti nazionali europee – si contraddistingue per aver toccato in tutta la partita il pallone 13 volte e soprattutto aver vinto soltanto un duello su 16. A questo punto, preferiamo svestire i panni del tecnico…
Di certo, visto da un occhio esterno, al di là delle dichiarazioni inevitabilmente volte all’ottimismo che l’allenatore ha rilasciato negli ultimi tempi, Gasp non aveva tutti i torti in estate a chiedere un centravanti. I fatti, il rendimento e le prestazioni dei due, gli stanno dando tristemente ragione. Ma visto che fino a gennaio dovrà andare avanti con il materiale a disposizione, la scelta Gasp sembra averla fatta: avanti con Artem. Una decisione in controtendenza con quanto visto in estate ma che ha una sua logica ben precisa. Dovbyk, infatti, è un calciatore di proprietà e se c’è la possibilità a gennaio d’imbastire uno «scambio di figurine» (cit.) con lo Zirkzee di turno, questa passa dalla rivalutazione dell’ucraino.
Il problema del 9 resta primario. Perché se Ferguson non segna nei club da un anno e Artem quando lo fa si contraddistingue anche per la bella peculiarità di sbloccare il risultato (su 18 reti, ben 11 volte), entrambi lo fanno molto di rado. L’ucraino, almeno da quando è arrivato in Italia, in un anno e due mesi non ha mai segnato ad una big. Per ora ha colpito con Genoa (2), Udinese (2), Monza, Verona (2), Parma, Bologna, Como, Cagliari, Lecce e Fiorentina.
Chissà che i ritorni di Dybala e Bailey (atteso in gruppo in settimana) non possano aiutarlo a inquadrare la porta avversaria. Sinora sia lui che Ferguson lo hanno fatto molto poco: tre volte l’irlandese e due l’ucraino in 540 minuti. Un’altra anomalia per un centravanti allenato da Gasp. L’ennesima.
FONTE: Il Messaggero











