«Sullo Stadio siamo pronti, in questi giorni abbiamo fatto ulteriori riunioni con la Regione Lazio e abbiamo trovato una soluzione condivisa sulla Roma-Lido. Per cui io credo e mi auguro che entro Natale saremo in grado di fare un bel regalo ai tifosi della Roma».
Virginia Raggi, per la seconda volta in pochi giorni, si profonde in annunci. Lo ha fatto ieri, a margine della presentazione del calendario contro la violenza sulle donne realizzato con Roma Cares. E, come già avvenuto a fine ottobre, dalla Regione arriva la doccia fredda: un solo incontro, preliminare, durante il quale erano presenti di due capi di gabinetto Albino Ruberti per la Regione e Stefano Castiglione per il Comune accompagnati dai due dirigenti apicali impegnati nella questione Stadio, Stefano Fermante per via Colombo e Roberto Botta per Palazzo Senatorio. Incontro utile solo a dirsi «vediamoci e risolviamo il problema».
Niente di più. Sul tavolo c’è la questione dell’Accordo di Collaborazione fra Comune e Regione necessario a disciplinare l’utilizzo dei fondi (45 milioni di euro) derivanti dal progetto Stadio e destinati a migliorare la Roma-Lido di Ostia. Fondi che la Roma verserà al Comune e che il Comune si è impegnato a usare per la ferrovia di proprietà della Regione. La storia si dipana in pochi giorni di inizio agosto: il 5 c’è uno scambio di email Comune-Regione-Comune. Botta, per il Comune, manda una copia del testo dell’accordo alla Regione sottolineando come si accingono ad «andare in Giunta» per l’adozione.
La Regione risponde con due pagine di questioni ancora aperte. Il Comune replica dicendo che non c’è più tempo per «ulteriori affinamenti» del testo e che «se dovessero sorgere questioni insormontabili deliberemo di nuovo». Due giorni dopo, 7 agosto, la Giunta Raggi adotta unilateralmente il testo dell’accordo. Il giorno dopo lo annuncia alla stampa. E il 10 agosto è la Raggi a comunicare al mondo la propria candidatura bis al Campidoglio. Quasi inutile sottolineare come per essere valido, l’accordo deve essere adottato con lo stesso testo da entrambe le Giunte.
Dal 5 agosto è tutto fermo: Il Tempo, a fine ottobre, aveva denunciato questa discrepanza nei testi. La Raggi aveva tentato di rispondere parlando di «modifiche interamente concordate» con la Regione ricevendo in meno di un’ora una secca smentita. In ogni modo, anche con una risoluzione lampo di questo problema, i tempi per arrivare al voto per Natale oramai non ci sono più se non nella autoprodotta narrazione del Campidoglio.
FONTE: Il Tempo – F. M. Magliaro