Tre gol nelle ultime due partite, doppietta contro l’Austria Vienna e 4-1 al Palermo, tra le gambe del portiere: El Shaarawy è l’uomo copertina della Roma arrivata a 2 punti dalla Juventus. E in una settimana come questa può permettersi di prendere in prestito, per festeggiare insieme a Paredes, la Dub Dance adottata da uno come Paul Pogba, e al tempo stesso predicare umiltà e calma. Prendendosi anche colpe non sue, come quelle della rimonta subita in Europa League, arrivata quando aveva da tempo lasciato il campo. «È stata una bella vittoria, perché non abbiamo fatto lo stesso errore commesso contro l’Austria Vienna, cioè regalare palle stupide all’avversario, abbiamo tenuto palla e gestito la partita. Siamo contenti e dobbiamo solo dare continuità, come stiamo facendo».
TRIS SERVITO – In campionato sono tre vittorie di fila, con scarto a crescere: 2-1 all’Inter, 3-1 al Napoli, 4-1 ai rosanero, che il gol lo hanno trovato sul 3-0, a giochi ormai chiusi. «Sarebbe importante anche non prendere gol, oltre che segnarli – continua El Shaarawy – dobbiamo essere bravi a difendere tutti insieme, però siamo soddisfatti. Io, come avevo detto in conferenza stampa, mi sono sempre allenato bene e cerco sempre di dare il mio contributo, e tutto questo sta pagando. Dove possiamo arrivare? Lontano, se diamo continuità alle nostre prestazioni, pensando partita per partita».
NON SOLO FORTUNA – Professa umiltà anche Leandro Paredes, nuovamente a segno con la maglia della Roma, un anno e mezzo dopo il gol di Cagliari, prima di andare a maturare a Empoli. «Il gol è stato fortunato – ammette il centrocampista argentino – adesso continuiamo così, pensando partita per partita. Giocando con Strootman e De Rossi posso solo migliorare. Dopo le voci di mercato, Spalletti ha fatto di tutto per farmi sentire importante, già dal ritiro di questa estate». E i risultati stanno arrivando: col Palermo Paredes è stato il giocatore che ha toccato più palloni, e quello che ha vinto più contrasti.
RIVINCITA – Ecco Emerson Palmieri, portato in Italia proprio dai rosanero, che però, dopo 9 spezzoni nel 2014-15, lo rimandarono al Santos. Ieri il terzino avrà fatto ricredere Zamparini, e forse Spalletti – che lo ha rilanciato dopo l’anticamera con Garcia, e fatto riscattare in estate – puntava sulla sua voglia di rivincita. «Non mi aspettavo di giocare, ma io cerco di farmi trovare sempre pronto». Per la prima volta quest’anno l’ha giocata tutta, i primi 45’ a destra, tenendo a riposo Florenzi, gli altri a sinistra, nel suo ruolo naturale, sostituendo un Juan Jesus che rischiava il secondo giallo e aveva problemi al polpaccio. L’Olimpico l’ha applaudito, lui si gode il momento, condividendo la gioia di Dzeko: «Siamo contenti per lui, adesso sta raccogliendo quello che merita».