Chissà che cosa avrà pensato Jordan Veretout vedendo la sua Francia sbattuta fuori dagli Europei ai calci di rigore, proprio lui che dal dischetto è un cecchino infallibile. Il 28enne di Ancenis in carriera ha calciato 28 penalty, sbagliandone appena due (entrambi con la maglia della Fiorentina).
Da quando gioca per la Roma ne ha realizzati 12 su 12 tra Serie A ed Europa League, di cui 6 nell’ultima stagione. Due ottime annate in giallorosso non gli sono bastate per conquistare la nazionale, un fatto che oltralpe non è passato inosservato.
Deschamps ha avuto Pogba e Kanté a centrocampo, oltre a Rabiot, Lemar e a calciatori che non hanno rubato l’occhio nel 2020-21, vedi Sissoko (Tottenham) e Tolisso (Bayern Monaco), 25 e 16 presenze nei rispettivi campionati.
Nonostante il successo al Mondiale Under 20 (formava una grande coppia in mediana con Pogba), non è mai stato chiamato dalla selezione maggiore. Eppure, nel giorno della presentazione dichiarò proprio questo obiettivo: “Voglio riconquistare la nazionale, alla Roma sono sicuro che verrò monitorato con maggior attenzione“.
Non è accaduto. E oggi si sente pronto per voltare pagina. A Trigoria comincia infatti la nuova stagione. Veretout si è reso conto che Mourinho lo considera un elemento imprescindibile, al punto da volergli costruire attorno il centrocampo del 2021-22. Le sirene di mercato sono sempre lì e si ripresentano, puntuali, ogni sei mesi.
Ma Jordan si sente talmente legato al club (con il quale ha un contratto fino al 2024) da non volerle nemmeno valutare. Nella Capitale anche la sua famiglia si trova bene, per tutto il resto c’è “l’effetto Special One” che sta rendendo questa piazza sempre più attrattiva. Magari, chissà, anche per i CT delle nazionali.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota