Il peso di una nuova semifinale da giocarsi in terra inglese è grave come il cielo grigio che sovrasta le strade di Leicester. A duecento metri dal King Power Stadium delle volpi addentano il trofeo della Premier League: le hanno dipinte su un muro di Walnut Street in quel maggio del 2016 in cui Leicester divenne la capitale inglese del calcio e Claudio Ranieri il suo imperatore.
Chissà se le ha viste Tammy Abraham mentre, avvolto nella sua giacca scura, leggermente oversize nonostante il suo metro e novanta, raggiungeva lo stadio accanto a José Mourinho, che lì ha omaggiato con dei fiori la statua del patron del Leicester Vichai, che nel 2018 scomparve cadendo con l’elicottero. Sul campo del King Power Stadium oggi (ore 21, diretta su Sky e Now) la Roma si giocherà la terza semifinale europea negli ultimi 5 anni. In Inghilterra, come a Liverpool nel 2018 e a Manchester un anno fa, ancora una volta unica italiana in corsa.
Il peso di un’eredità che Abraham dribbla sorridendo: è vero che al Leicester non ha mai segnato, ma a lui giocare qui non fa effetto alcuno. Anzi prima o poi potrebbe tornarci, in Inghilterra e quando gli chiedono di giurare fedeltà alla Roma gli va quasi via la voce. Poi sorride: “Sono nato e cresciuto in Inghilterra, ora sono concentrato sulla Roma, su questa competizione. Il mio focus è vincere qui, per il futuro vediamo“. Un grande evento, per Tammy, il ritorno in patria: allo stadio ha invitato i genitori, forse ci sarà anche il fratello Timmy, centravanti anche lui, ma al Newport, in quarta serie.
FONTE: La Repubblica – M. Pinci
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