Un altro prestito, stavolta da 6 milioni, con un garante d’eccezione: la repubblica italiana. Nel periodo di maggiore difficoltà finanziaria, senza il sostegno concreto di Pallotta, la Roma ha deciso di sfruttare il Decreto Liquidità per ottenere a tasso vantaggiosi un nuovo finanziamento, che si aggiunge ai 30 milioni già concordati con il patron, che ha acquisito (con uno sconto di 4 milioni) un pacchetto di crediti futuri della società. La convenienza, nella richiesta presentata al fondo di garanzia dell’istituto Mediocredito, è nell’interesse annuo, che è fissato al 2,35%.
La motivazione? La necessità di pagare i dipendenti del club: Fonseca e i giocatori, dopo aver accettato di rinunciare alla mensilità di marzo e di spalmare le successive tre, dal primo luglio torneranno a percepire gli stipendi. Evidentemente, non avendo ancora finalizzato operazioni di mercato che potessero garantire denaro, Schick su tutte, Fienga ha ritenuto fosse opportuno ottenere un nuovo finanziamento bancario, come riportato dal Sole 24 Ore, per sopperire all’assenza di flussi di cassa. A erogarlo sarà la Banca Popolare del Lazio, sempre che il contratto venga firmato.
Con questa strategia ovviamente l’indebitamento aumenta. Al 31 marzo la Roma aveva superato la soglia dei 280 milioni, a cui vanno aggiunti i 30 che ha prestato Pallotta e che il club dovrà rimborsare entro il novembre 2021. Con i 6 di Mediocredito si arriva vicini a quota 320, dunque più di quanto Dan Friedkin si sarebbe accollato. Ma in un’azienda che continua a perdere (-126 milioni nell’esercizio annuale al 31 marzo) ogni intervento è utile a rimandare il redde rationem con il bilancio. Senza più ricavi, il Consiglio d’amministrazione non può evitare di ricorrere a ogni strumento lecito per agevolare la gestione dell’attività quotidiana. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida