La Roma di Mourinho inizia oggi. Ultime ore di isolamento, o meglio, di quarantena light per il tecnico portoghese che già segue tutto e organizza, seppure a distanza. Ma oggi è il giorno del raduno che apre ufficialmente la stagione della squadra giallorossa. Ancora due giorni e mezzo di test fisici (ai quali si aggiungono quelli preventivi dei protocolli per contrastare il Coronavirus), poi da giovedì pomeriggio si farà sul serio, con la prima seduta di allenamento in campo. Un campo che vedrà la novità assoluta di un maxischermo installato, come da richiesta del tecnico di Setubal.
José Mourinho, una volta esaurito il tempo del distanziamento, sarà a quel punto libero di muoversi normalmente dentro Trigoria e il “vero” lavoro di preparazione potrà avere inizio. Non solo a Trigoria, però. Lo Special One, infatti, sarà atteso a Terrazza Caffarelli giovedì alle 13.30, poche ora prima, quindi di dirigere il primo allenamento sul campo.
Dopo il riserbo degli ultimi giorni, dovuto anche alle implicazioni logistiche che, soprattutto in tempo di pandemia, hanno costretto il club a tutta una serie di cure in più. Sono attese centinaia di richieste di partecipazione: la Roma certo non vuole deludere nessuno, si tratterà della prima conferenza tenuta in presenza (e ovviamente per tutto il resto del mondo sui canali social del club) da febbraio 2020 in poi, e vuole offrire un evento all’altezza di sua altezza José.
Per questo è stata scelta una location a dir poco esclusiva nel Palazzo che ospita i Musei Capitolini: Terrazza Caffarelli, tornata al Comune di Roma nel 1918 al termine dell’impero prussiano, e sorta in seguito a una una parziale demolizione del palazzo nel 1925, offre viste mozzafiato sulle bellezze artistiche, urbanistiche e architettoniche della Capitale.
Intanto ieri sono rientrati per il giro di tamponi altri big. Dzeko, Mancini e Borja Mayoral hanno fatto ritorno a Trigoria dopo le vacanze e hanno preso contatto con la nuova Roma targata José Mourinho. Per il bosniaco, soprattutto, un’occasione di confronto dal vivo con il tecnico per farsi dire definitivamente – non ci sono molte soluzioni alternative per Edin, né Mourinho lo lascerà andar via volentieri e senza un’alternativa di alto livello che al momento sembra un miraggio – che punta su di lui ancora una volta per provare a far qualcosa di importante insieme (tradotto: vincere) nell’unico posto dove a Dzeko non è ancora riuscito e il ricordo più dolce è la semifinale di Champions League raggiunta con l’impresa contro il Barça. (…)
FONTE: Il Romanista – G. Fasan