Dovesse giocare a Vienna, come sembra probabile, Kevin Strootman toccherà quota 13 partite stagionali, superando così tutte quelle disputate dal momento del suo infortunio. Nella stagione 2014-15 l’olandese è sceso in campo 7 volte, l’anno passato 5: 12 in tutto: giovedì può mettersi alle spalle, ancora di più, i due anni di sofferenza dopo le tre operazioni al ginocchio, ma anche le difficoltà e i piccoli problemi fisici che lo hanno accompagnato in queste ultime settimane.
RIPOSO – Che Strootman fosse stanco, dopo aver giocato sempre tra Roma e nazionale, Luciano Spalletti lo aveva fatto capire, poi il tecnico era esploso accusando lo staff dell’Olanda: «Lo hanno massacrato, mandandolo in campo senza allenamento». Blind ha risposto per le rime, poi c’è stato il chiarimento – non a mezzo stampa – ma Spalletti ha dovuto prendere atto che tra stanchezza e mal di schiena a Kevin non potevano più essere chiesti gli straordinari. E quindi Nainggolan in campo, anche se non al meglio, Paredes pure, Gerson solo in Europa League, comparsa o poco più. In coppa Strootman ha saltato due partite su tre, ritagliandosi spazio soltanto per 68’ contro l’Astra Giurgiu, (il preliminare col Porto se l’era invece fatto tutto), mentre in campionato dalla partita con l’Udinese a quella contro l’Inter ha fatto quasi bottino pieno (saltati solo 10’ contro il Cagliari), poi ha dovuto centellinare le forze.
LAVORO SPECIFICO – La lombalgia è stata fedele compagna di gran parte dei suoi allenamenti, così a Napoli non è proprio andato, contro il Sassuolo è stato sostituito negli ultimi 20’ dopo una partita con più ombre che luci, contro l’Empoli 90’ in panchina. Tradotto: dal 2 ottobre, quindi nell’ultimo mese, ha giocato titolare soltanto contro Inter e Sassuolo, è subentrato contro il Palermo, non ha giocato contro Austria Vienna, Napoli ed Empoli. Adesso, con Florenzi out e l’emergenza difensiva, Spalletti ha bisogno di ritrovarlo, con De Rossi che, almeno, tornerà a disposizione in Europa dopo aver scontato i 3 turni di squalifica.
SIRENE INGLESI – Il miglior Strootman, quello che sradicava i palloni dai piedi avversari ed era capace di andare al tiro (dischetto compreso) senza timori, ancora non si è visto del tutto, ma prima dei guai fisici e della stanchezza la strada sembrava quella giusta. Spalletti era stato buon profeta nel dire che sarebbero serviti «mesi e partite», ne sono passati due, serve ancora qualche passo in avanti. Certamente, le sue prestazioni non sono passate inosservate in Inghilterra, dove un giorno sì e l’altro pure si scrive dell’interesse dell’Everton nei suoi confronti. Alla Roma nessuno pensa a una cessione. Anzi, come da richiesta di Pallotta, è pronto il rinnovo.
NO OLANDA – A parole Kevin ha già dato disponibilità, nei fatti ha rimandato ogni discorso, perché prima vuole tornare quello di un tempo. Manca poco, mal di schiena permettendo. E Olanda anche, visto che per ora Strootman – anche grazie ai buoni uffici del nuovo a.d. Gandini – non è stato convocato per le partite contro Belgio e Lussemburgo, ma il c.t. Blind ha chiarito: «Potrei aggiungere qualcuno, anche se vorrei evitare di togliere qualche giocatore già chiamato, ma devo prima valutare e avere le idee più chiare». La Roma, è ovvio, spera che la lista non venga modificata.