Una storia da Roma. Mourinho firma. Tra le prime richieste fa il nome dello svizzero Granit Xhaka. I Friedkin e Tiago Pinto metabolizzano. Si mettono al lavoro, in particolare il general manager. Primi contatti con l’Arsenal, legittimo proprietario del cartellino del centrocampista svizzero ancora per ventiquattro mesi.
Si capisce subito che i Gunners sono più che disponibili alla cessione del giocatore, del resto da quelle parti c’è una certa aria di rivoluzione. Si respira un cauto ottimismo. Anche perché si tocca subito con mano che il giocatore considera chiusa la sua avventura in Premier e sarebbe felicissimo di vestirsi di giallorosso. Detto e fatto. Accordo trovato in poche battute, contratto quinquennale e arrivederci a Roma.
Ma pur infittendo i contatti con la dirigenza dell’Arsenal, l’intesa economica non si trova. Il club inglese continua a chiedere oltre venti milioni, la Roma non va oltre i quindici. Stallo. Mentre è in corso l’Europeo. Con la Svizzera tra le protagoniste. Dal punto di vista della Roma l’ideale sarebbe stato che gli eredi di Gugliemo Tell giocassero male e con loro pure Xhaka. (…)
E tutto questo, come è facilmente intuibile, non è certo propedeutico alla trattativa che sta portando avanti la Roma. Per due ragioni: 1) l’Arsenal ha un motivo in più per continuare a chiedere gli oltre venti milioni che pretende; 2) forte anche, l’Arsenal, del fatto che sul suo giocatore si sono accesi i riflettori dedicati ai protagonisti.
Con una serie di squadre che si sono presentate, dando retta a quello che è filtrato dall’entourage del giocatore, per chiedere informazioni a proposito del costo del cartellino. E allora, sempre dal punto di vista della Roma, la cosa non può che complicarsi dal punto di vista economico. Conseguenza, per esempio, del fatto che la Juve e il Psg si sarebbero fatte avanti per acquistare lo svizzero.
Cosa che non farebbe per niente piacere alla Roma. Che, comunque, continua a essere in netto vantaggio sul giocatore che Mourinho vuole per dare una sistemata a un centrocampo che ha bisogno di interdizione e soprattutto personalità per costruire la sua prima Roma. Proprio la richiesta del tecnico portoghese costituisce l’elemento in più in mano alla dirigenza giallorossa per arrivare a dama con lo svizzero. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri