La Roma fa cilecca al Castellani e non centra il 5° successo di fila: 0 a 0 contro l’Empoli che è terzultimo e lotta per non retrocedere. Il viaggio, dunque, è a vuoto. Nel weekend, insomma, festeggia solo la Juve che allunga in classifica: ora la capolista ha 4 punti di vantaggio sui giallorossi. Che devono difendere il 2° posto non più solo dal Napoli, ora quinto a 3 punti, ma anche dal Milan e dalla Lazio che sono rispettivamente a meno 1 e a meno 2. Il miglior attacco del campionato, con 26 gol in 11 partite, si inceppa per la seconda volta in questo torneo e digiuna ancora in Toscana, come accadde già il 18 settembre al Franchi, nel ko contro la Fiorentina. Non bisogna, però, prendersela esclusivamente con le punte che sono state magari meno efficaci e concrete. Il risultato deludente è figlio della prestazione altalenante, portata avanti con sufficienza. Senza ritmo e senza aggressività non si ha mai la certezza di vincere. E aspettare il gesto tecnico, a volte, non basta. Come limitare la prova ai primi e agli ultimi minuti. «Più allupata». Così Lucio vuole la sua squadra. E ha ragione. Specialmente se l’obiettivo è sfidare i campioni d’Italia che restano i più affamati di gloria.
PASSO INDIETRO – Lo 0 a 0 penalizza la Roma che ha avuto più chance dell’Empoli. Probabilmente i giallorossi non hanno nemmeno sottovalutato l’avversario. Che hanno subito provato ad annientare, partendo convinti e spigliati. All’alba del match hanno avuto subito 2 occasioni con Dzeko e Salah: Skorupski, portiere inviato qui in prestito già dalla scorsa stagione, è stato bravo e decisivo. E si è ripetuto a fine partita, in pieno recupero: ancora 2 grandi parate, entrambe su conclusioni di El Shaarawy. Nel bel mezzo della partita, però, è mancato il dinamismo e la personalità.
Il 4-2-3-1 si è allungato e ha generato il traffico nell’area avversaria, con Salah eccessivamente avanzato e con Dzeko soffocato dai marcatori Bellusci e Costa. Il primo è uscito subito dalla gara perché non ha avuto mai la possibilità di puntare l’uomo e di sfruttare la sua velocità; il centravanti ha avuto pochi rifornimenti ed è diventato più utile quando è arretrato ad aiutare i compagni nel giro palla. E’ mancato il coro che è poi il comportamento da squadra. Reparti che hanno giocato il loro personalissimo solitario, rischiando la brutta figura e spesso la soluzione più inutile. Ruediger è rientrato dal primo minuto, ma è finito a sinistra.
A destra è stato spostato Emerson che però è sembrato timido tanto che alla fine l’esperto Pasqual si è aggiudicato il duello. Spalletti, in fase di possesso palla, ha lasciato dietro 3 difensori, alzando Emerson sulla linea di El Shaarawy, ottenendo poco dal fluidificante e anche da Peres quando nella ripresa è stato chiamato in causa al posto del connazionale. Paredes e De Rossi hanno faticato in mezzo, nonostante il sacrificio di Nainggolan che spesso si è abbassato per partecipare alla manovra. Nella ripresa in campo anche Juan Jesus per Ruediger e Perotti per De Rossi, rotazione mirata allo scontro diretto in Europa League: giovedì sul campo dell’Austria Vienna c’è in palio il primo posto nel gruppo E.
QUALCHE BRIVIDO – Szcezsny ha fatto giusto una parata su sinistro in corsa di Pasqual, azione tra l’altro da fermare perché Maccarone è stato beccato in fuorigioco attivo prima di spostarsi e lasciare la palla al compagno. L’Empoli ha avuto altre 2 chance: con Gilardino che invece di tirare si è buttato per terra e ha ricevuto il giallo per simulazione, imitato da Salah nel recupero (ammonizione compresa), e con Maccarone che ha angolato troppo, indirizzando a lato. La formazione di Martusciello, con il suo 4-3-1-2, ha però segnato solo 2 reti, entrambe al Crotone e nessuna su azione. A digiuno, dunque, in 10 gare su 11 (e da 754 minuti). La Roma, per la prima volta in questa stagione, non ha preso gol in trasferta (l’ultimo 0 a 0 il 13 dicembre 2015 a Napoli). Ma davanti al peggior attacco d’Europa. Non c’è, insomma, da vantarsi.