Se è vero che il futuro sia un paese straniero, allora è possibile che la Roma abbia già un mappa grazie a cui arrivarvi. Lo si capisce dal modo in cui i tre problemi cardine da affrontare per rafforzare una squadra di calcio siano già metabolizzati dalla struttura organizzativa del club giallorosso. Mercato, rinnovi di contratto e strategie per evitare le tagliole (nobili, ma pur sempre tagliole) del Financial Fair Play – di cui parliamo a parte – hanno già un orizzonte nel quale, dai Friedkin a Tiago Pinto, tutti possano già muoversi con cognizione di causa.
Eppure ci sarebbe un primato in classifica che – grazie anche calendario favorevole – domani a Udine potrebbe consentire ai giallorossi di allungare in classifica sui principali avversari, ma nel calcio passato e presente non esistono. Conta solo il giorno dopo. Conta solo la faccia scherzosa di José Mourinho che incombe per un attimo nella sala delle conferenze – proprio quando Pinto dice che non si può operare chiedendo alla società ogni volta “un piccolo sforzo” – per gridare affacciato alla porta: “Direttore, ancora un piccolo sforzo!“. E il bello è che potrebbe essere anche accontentato.
Col mercato degli svincolati ancora aperto, se partissero Bianda e Coric, è possibile che Zagadou, ex Borussia Dortmund, o Denayer, ex Lione, possano anche arrivare per rafforzare un pacchetto difensivo che, peraltro, già sarebbe aumentato numericamente se l’infortunio di Wijnaldum non avesse costretto Pinto a sostituirlo con Camara. Non basta. Se l’emergenza (Kumbulla infortunato) è incagliata nell’attualità, l’espressione astuta del general manager quando parla dell’attaccante Solbakken del Bodo, che a dicembre sarà svincolato, e il modo con cui dice “ci proveremo” fa capire come l’obiettivo sia a portata di mano.
Poi c’è un poker di giocatori (con età e problematiche diverse) che da questo mese entrerà sotto i riflettori per questo tema: Zaniolo, Cristante, Spinazzola e Zalewski. Inutile dire che a rubare la vetrina sia Nicolò. “La sua cessione non è stata mai vicina – dice Pinto –. Ho chiamato poco fa il suo manager, Vigorelli, dicendogli che dobbiamo cominciare ad organizzare i nostri incontri“. Anche per Cristante la strada sembra segnata. “Bryan sa perfettamente cosa pensa di lui la società. Al di là del fatto di essere un grande giocatore, è un grande professionista. Faremo tutto il possibile perché lui rimanga qui“.
FONTE: ILa Gazzetta dello Sport . M. Cecchini