L’Olimpico è pieno, è l’ultima occasione per cullare il sogno di gloria. L’ultima per sperare di raggiungere l’obiettivo massimo, un posto in Champions. È dura ma non si sa mai Il quarto posto si è via via allontanato, troppi i risultati negativi, troppe le chance buttate al vento. Oggi Mourinho ci riprova, contro l’Atalanta, davanti a 42 mila spettatori o poco più.
Crederci, è quasi un dovere: la Roma cerca un successo esaltante all’Olimpico, che fino a oggi è stato spesso terra di conquista per quasi tutte le big e ultimamente anche per le più piccole: all’attivo un solo punto con il Napoli, poi sconfitte con Juve, Milan e Inter. La Roma, la soddisfazione di battere una grande se l’è tolta lontano da qui, all’andata a Bergamo, lo scorso dicembre e quel pomeriggio ha regalato punti e una grande illusione.
Oggi è tornata la voglia di volare, per sognare l’impossibile o per consolidare quantomeno un posto in Europa League. È bastata la vittoria di La Spezia per riaccendere un po’ di entusiasmo e tornare a pensare in grande, nel nome di Mourinho, che ieri ha riaccolto Felix in prima squadra. I giallorossi devono superare qualche difficoltà e alcuni tabù per rilanciarsi in grande stile. La squadra deve ritrovare la vena realizzativa, non segna su azione dal 23 gennaio, trasferta di Empoli. Ha bisogno di maggiore continuità di risultati: dopo due successi di fila con Empoli e Cagliari, sono arrivati pareggi con Genoa, Sassuolo e Verona.
Mou, che anche oggi non sarà in panchina, vuole provarci, sa che la Champions porta prestigio e soldi. Tra le concorrenti non c’è solo l’Atalanta (che ha tre punti in più e una partita in meno), nemica di oggi all’Olimpico, ma c’è pure la Juve, attualmente quarta a più sei, e la Lazio che segue a un punto e contro la quale la Roma giocherà tra due settimane. Tutto è in ballo, insomma e non si corre da soli. Gasperini recupera Malinovskyi, che però non è al meglio, ed è tentato dal riproporre Muriel, che alla Roma ha segnato otto gol in sedici partite, con varie maglie.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni