La Roma è l’unica squadra capace di raggiungere le semifinali in tutte le coppe europee moderne, compresi i cambi di denominazione. Ne ha giocate 2 in Coppa delle Fiere, poi una in Coppa Coppe, Coppa Campioni, Coppa Uefa, Champions, Europa League e ora col Leicester si giocherà per l’ottava volta, in Conference, l’accesso a una finale.
Su 7 precedenti ne sono andati bene 3: nel 1961 con un 6-0 nella bella all’Olimpico con l’Hibernian, dopo i pareggi per 2-2 e 3-3 ci pensò Manfredini con un poker; nel 1984 fu Pruzzo, firmando una doppietta e procurandosi il rigore del 3-0 di Di Bartolomei, a far fuori un’altra scozzese, il Dundee United, rimontando il 2-0 dell’andata in Coppa Campioni; e nel 1991 fu sempre il numero 9, stavolta Voeller, a firmare all’88’ il 2-1 sul Broendby, dopo lo 0-0 in Danimarca, anche se la telecronaca Rai andò avanti per 30 secondi a dire che il gol era di Rizzitelli prima di accorgersi dell’errore.
Il portiere battuto era Peter Schmeichel: il padre di Kasper, numero 1 del Leicester contro cui la Roma cercherà un’altra finale a 31 anni di distanza. Perché tra le 4 semifinali andate male, dopo quelle col Valencia (0-3 e 1-0, 1963, Fiere) e Gornik Zabrze (al sorteggio, 1970, Coppe), ci sono anche le ultime 2, col Liverpool nel 2018 in Champions (2-5 e 4-2) e il Manchester United l’anno scorso in Eeuropa League (2-6 e 3-2).
FONTE: Il Corriere della Sera – M. Perrone
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