All’Olimpico succede di tutto. La Roma chiude in nove una partita che sembrava in discesa dopo un vantaggio fantastico in avvio. Ma poi la serata cambia e rischia di diventare tragedia: prima si rompe Dybala, poi i giallorossi restano in dieci per l’espulsione di Zalewski e un minuto dopo rimediano il gol (scontato) del pareggio. Finita? Macché, c’è ancora il tempo per un rosso diretto a Lukaku che mette l’arbitro Rapuano nella teca dei protagonisti assoluti della serata all’Olimpico. Si era messa così male che alla fine il triplice fischio viene come manna dal cielo per i romanisti che si ritrovano quarti in classifica assieme al Bologna. Il che vuol dire che domenica prossima al Dall’Ara sarà scontro diretto per la Champions: è tutto vero.
La differenza la fanno i piedi e quelli buoni la Roma li ha. Triangolo a velocità supersonica con Cristante che manda in fondo Dybala, esterno da favola del campione del mondo argentino e testa di Lukaku: Roma in vantaggio dopo cinque minuti di gioco con l’Olimpico che esplode non tanto per la rete quanto per la dinamica con la quale si è concretizzata. Davvero un bel gol. Una volta avanti la Roma ha subito l’occasione per chiuderla ma Dybala sbaglia dal limite dell’area viola: largo il suo piattone in corsa. È l’ultima azione offensiva dell’argentino che si fa male in un contrasto, alza la mano e chiede il cambio per un fastidio al flessore della coscia sinistra. Da qui in avanti è un’altra partita, Mou mette Azmoun e la Fiorentina prende confidenza chiudendo la prima frazione di gioco in attacco. La ripresa sarà tutta un’altra cosa, la Roma sta dietro e la Viola cresce.
Rui Patricio salva i suoi dopo cinquanta minuti di gioco, poi arriva il fallo tanto sciocco quanto inutile di Zalewski: a centrocampo, con la squadra schierata il giallorosso dimostra tutta la sua giovane età e le motivazione del suo mancato decollo. La testa. La Roma resta in dieci e si mette male, con la Fiorentina che gioca praticamente a una porta. Poi nel finale arriva anche un rosso per Lukaku: il fallo c’è eccome e la serata ormai è compromessa. Non finisce in rissa per la capacità dei due tecnici di tenere a bada le rispettive squadre. Mourinho esplode, ma la chicca della serata è il pizzino mandato a Rui Patricio da un raccattapalle quando ormai mandavano pochi giri di cronometro peri tre fischi finali.
Il popolo romanista, che anche ieri sera gli ha dato più di un attestato di stima, se lo tiene stretto: la società pure e fine gara impone il silenzio stampa. Al netto della bagarre dell’Olimpico la Roma si ritrova quarta insieme al Bologna e stacca il Napoli. Poteva andar molto meglio visti gli altri risultati della giornata, ma da come si era messa a un certo punto all’Olimpico poteva andare anche molto peggio. Ora sguardo avanti e orecchio teso per capire l’entità dell’infortunio a Dybala: averlo o no farà tutta la differenza del mondo.
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini