Un difensore vero, non una comparsa. La Roma cerca un rinforzo di qualità per gestire la penuria di specialisti che turberà il lavoro ordinario a gennaio, quando Evan N’Dicka risponderà alla chiamata della Costa d’Avorio e giocherà la sua prima Coppa d’Africa.
In quel periodo, molto denso di partite importanti, Mourinho spera di riavere a disposizione Smalling che è fermo dal primo settembre e non ha ancora ripreso gli allenamenti a Trigoria. Farà parte del gruppo anche Marash Kumbulla, che entro un mese tornerà a giocare nel campionato Primavera per testare l’avvenuta guarigione.
Ma per una squadra che difende con tre centrali, i numeri sono insufficienti per affrontare almeno cinque impegni in campionato e Coppa Italia. Serve il sesto uomo, insomma, vanamente invocato dall’allenatore durante l’estate: Tiago Pinto, per i soliti limiti imposti dal settlement agreement con l’Uefa, non ha potuto accontentarlo.
Alla riapertura invernale invece la Roma conta di intervenire tempestivamente. Magari attraverso una cessione che renderà sostenibile l’affare anche nel rispetto dei parametri Uefa. Alla seconda categoria appartiene senza dubbio Jakub Kiwior, nazionale polacco classe 2000 che si era messo in luce nello Spezia ma nell’Arsenal non ha meritato altrettanta visibilità. Un altro esubero della Premier League, cioè l’esperto inglese Eric Dier, classe 94. Dier ha lavorato con profitto con Mourinho nel Tottenham.
Ma attenzione, per i motivi di ambientamento, al mercato italiano. Nel quale Mourinho segue con attenzione lo spagnolo Pablo Mari del Monza. Ne ha elogiato le doti dopo la recente partita all Olimpico e sarebbe felice di accoglierlo a Trigoria. Classe ’93 è abituato a guidare una difesa a cinque, proprio come Smalling. Guadagna 2 milioni a stagione e va in scadenza nel 2025. Ma la Roma, al netto di eventuali partenze ben retribuite, non può spendere soldi per i cartellini.
Tornando in Inghilterra, il Chelsea potrebbe offrire qualche difensore non strategico come Chalobah. Qui gli stipendi salgono di parecchio mai prestiti rimangono la strada più comoda da percorrere a metà stagione. Sempre se non piovono soldi all’improvviso a cambiare lo scenario.
FONTE: Il Corriere delo Sport – R. Maida