Ryan ha detto sì. A Chris. Dove il primo è baby Friedkin, il secondo Smalling. Che, da qualche settimana, sta solo aspettando di poter volare di nuovo a Roma. Il sì è andato in scena a Milano, prima tappa italiana del figlio (in questi giorni è segnalato in giro per l’Europa per affari) del grande capo Dan. Una Milano dove il baby è sbarcato un paio di giorni fa (come anticipato ieri dall’agenzia Adnkronos), ulteriore tappa di avvicinamento verso Roma dove però al momento non si sa quando si presenterà (magari aspetta che possa essere presente anche il papà).
Ad attenderlo nella città che qualche anno fa ci volevano convincere che era da bere, c’era l’amministratore delegato Guido Fienga per un nuovo incontro dopo quello londinese andato in scena subito dopo il closing per l’acquisto della Roma. I due pare si siano incontrati in un ristorante milanese stellato per relazionarsi a proposito delle ultime vicende giallorosse relative a mercato e conti. Chiariamo: la società giallorossa non ha dato nessuna conferma dell’avvenuto incontro, ma il fatto che non ci sia stata nessuna smentita alla prima volta sul suolo italiano del figlio del nuovo proprietario, ci sembra un’indicazione piuttosto chiara sul fatto che l’incontro sia andato davvero in scena.
Non crediamo di andare molto lontani dalla realtà, sostenendo che nel corso del prolungato incontro, il dottor Fienga, tra le molte altre cose, abbia messo al corrente baby Friedkin anche della riavviata trattativa con il Manchester United per l’acquisto di Chris Smalling, giocatore richiesto dall’allenatore e dai tifosi. Che poi, per quello che si sa, è l’unica in corso in entrata. Ryan, pur con un occhio ai conti, avrebbe detto di procedere nell’affare. E così sta succedendo. Al punto che anche ieri, per quello che siamo riusciti a verificare, sono stati fatti passi avanti sostanziali per arrivare finalmente all’accordo con i discepoli di sir Alex Ferguson.
L’United ora si starebbe dimostrando più flessibile sui conti. Il club inglese continua ad avere la preferenza per una cessione immediata con il cartellino pagabile in due anni, mentre la Roma, o chi per lei, sta provando a chiudere con la formula del prestito oneroso (cinque milioni) e obbligo di riscatto, tra i nove e i dieci milioni, dopo dodici mesi. In ogni caso, per quello che si sa da entrambi i fronti della trattativa, l’affare sta proseguendo spedito e non è da escludere che la tanto attesa fumata bianca possa concretizzarsi già in questo fine settimana.
A proposito di Manchester United, c’è da dire che qualche fonte di mercato ha ipotizzato che la Roma con il club inglese starebbe sondando il terreno per capire se ci siano le possibilità di prendere (in prestito) il centrocampista brasiliano Fred. Il giocatore è un pallino di Fonseca che lo ha avuto in Ucraina e un anno fa, quando arrivò alla Roma, la prima cosa che fece il portoghese fu una telefonata a Fred per sapere se era disposto a tornare a lavorare con lui. La risposta fu risentiamoci tra un anno. E pare che la cosa sia successa.
Ma il rischio è che ci sia una nuova fumata nera. I numeri di un eventuale acquisto, ora la Roma non se li può permettere a meno che non ci sia una cessione da quaranta milioni (meglio di no). I numeri infatti dicono che il giocatore a Manchester guadagna oltre quattro milioni di euro netti più bonus e, soprattutto, che due anni fa il club inglese lo ha pagato cinquantacinque milioni più bonus, cosa che oggi, dopo due anni di ammortamento, vuole dire che per non concretizzare una minusvalenza, bisogna offrire non meno di trentatré milioni. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri