Definirli comparse è decisamente esagerato, ma loro sono i primi ad ammettere che possono fare meglio. Molto meglio. Se c’è una cosa mancata alla Roma di questo inizio di stagione non sono certo i gol, mentre il centrocampo ha espresso forse la metà del suo potenziale. «Colpa» di Nainggolan e Strootman, punti fermi di Spalletti ma ancora sotto i loro standard. L’altro ieri dovevano sfidarsi nell’amichevole tra Olanda e Belgio, invece oggi saranno entrambi a Trigoria per allenarsi con la Roma: la sintesi del loro momento. Per motivi diversi, ma non troppo, i rispettivi ct gli hanno risparmiato la convocazione.
Nainggolan non l’ha presa affatto bene, dopo le polemiche della precedente sosta, quando Radja non ha risposto alla chiamata dei «Diavoli Rossi» per un infortunio, mandando su tutte le furie il tecnico Martinez che lo ha visto scendere in campo in quei giorni sia in una partitella amichevole con la Primavera e poi a Napoli. Adesso il Ninja si sente guarito e si aspettava di far parte del gruppo in cui si è inserito alla grande negli ultimi due anni. Europeo da titolare compreso. Il ct lo ha accusato di non essere al 100% e tutti i torti non li ha, Nainggolan gli ha risposto per le rime perché ai suoi occhi questa decisione è sembrata una sorta di ripicca (anche contro la Roma) per quanto accaduto a ottobre.
Nei rapporti tra il club e il Belgio, tormentati anche dal caso-Vermaelen («lo avete fatto giocare infortunato provocando la pubalgia» è l’accusa dei giallorossi), ci ha dovuto mettere una pezza il neo Ad romanista Umberto Gandini: in una telefonata con Thierry Henry, il vice di Martinez, ha chiarito le incomprensioni dovute semplicemente a una scarsa comunicazione fra le parti. Quel momento è infatti coinciso con l’addio di Sabatini,che fino ad allora si occupava in prima persona del dialogo con le nazionali.
Ed è stato lo stesso ex diesse giallorosso a dare un’ultima scossa al Ninja, nel discorso di saluti fatto all’interno dello spogliatoio di Trigoria. Troppe volte i comportamenti «al limite» di Radja fuori dal campo hanno messo a rischio la sua tenuta fisica. Lui risponde sempre con i numeri: anche quest’anno, nonostante tutto, è il secondo giocatore più impiegato della rosa dopo Manolas.
La preparazione fatta in fretta e furia negli States dopo gli Europei non gli ha permesso però di ripresentarsi subito ai suoi livelli e il mese scorso Spalletti lo ha sottoposto a una sorta di «richiamo» atletico i cui frutti si iniziano a vedere e dovrebbero essere ancora più evidenti alla ripresa del campionato. Quanto al contratto, Nainggolan aspetta una chiamata della società per mettere nero su bianco l’aumento di circa un milione di euro del suo stipendio (attraverso un bonus) pattuito con la società e poi improvvisamente bloccato. E il futuro? Si vedrà.
Quello di Strootman sembra scritto: presto rinnoverà il suo contratto in scadenza nel 2018, per adesso pensa a tornare in condizione. Anche fra Roma e Olanda c’è stata tensione sul suo impiego nelle due gare di ottobre che gli ha causato una fastidiosa lombalgia. Spalletti ha parlato col ct Blind e tutto è stato sistemato: gli Orange hanno preferito non convocare Kevin, consentendogli di rifiatare dopo il complicato recupero dai tre interventi al ginocchio e un rientro subito impegnativo. Troppe partite di fila, forse, per uno appena uscito da un calvario lunghissimo. La «lavatrice» s’è inceppata e per due partite Spalletti l’ha lasciata spenta. Impensabile per uno come Strootman, che da oggi tornerà a ringhiare a Trigoria. Per la gioia della Roma.