Dov’eravamo rimasti? Tutto sommato in una posizione tale che consente di dire come la grande paura sia passata. Mohamed Salah aveva lasciato la Roma prima di Natale, subito dopo la vittoriosa partita contro il Chievo. A quel punto della stagione la squadra di Spalletti aveva 4 punti di ritardo dalla Juventus, con i bianconeri che ancora dovevano recuperare l’impegno in trasferta contro il Crotone. Insomma, la distanza dal vertice era di 7 punti virtuali. Circa un mese e mezzo più tardi il primo posto è sempre lì, 7 lunghezze lontano. La differenza teorica è diventata pratica, ma qualcosa è cambiato: il purgatorio senza Salah è finito e la Roma non ha perso terreno. Già questo, in fondo, è una buona notizia.
CICLO DI FERRO – Raccontano a Trigoria come l’attaccante egiziano sia tornato con una voglia matta di rifarsi delle amarezze della Coppa d’Africa. La storia è nota. L’Egitto, grazie anche alle due reti di Salah, si è arrampicato fino alla finale, però contro il Camerun privo di tante stelle rimaste in Europa, la squadra di Cuper – pur favorita – è stata amarissimamente sconfitta. Logico perciò che Salah intenda subito togliersi soddisfazioni con la Roma, tanto più che i tifosi giallorossi hanno provato subito a consolarlo via social. La forma fisica è tutto sommato buona, tant’è che Spalletti – martedì scorso contro la Fiorentina all’Olimpico – lo ha mandato subito in panchina a quattro ore dal suo sbarco a Fiumicino. Adesso all’orizzonte c’è il Crotone, ma sopratutto il prosieguo di un ciclo di ferro che vivrà della doppia sfida di Europa League contro il Villarreal, del doppio derby di Coppa Italia contro la Lazio e la striscia di match di campionato contro Torino, Inter e Napoli. Difficile andare troppo lontani dalla verità se di pensa come una parte fondamentale della stagione passi dai risultati delle prossime partite.
IN ATTACCO – Col rientro di Salah, comunque, le soluzioni tattiche di Spalletti cresceranno. Se è vero che col nuovo assetto difensivo, corroborato ai lati da due (ex) terzini come Bruno Peres ed Emerson, la squadra subisce meno reti, il ritorno dell’egiziano consentirebbe di riavere il «vero» 4-2-3-1, con una trazione anteriore più convinta, soprattutto in quelle partite contro le grandi – Villarreal, Inter e Napoli innanzitutto – in cui il baricentro avversario è più alto e ci possono essere tanti spazi in cui correre. Insomma, sarà un primavera di corsa e reti per la Roma, perché Dzeko lì davanti ha ritrovato il suo partner preferito, tanto più che adesso – da re dei cannonieri – è sempre più iscritto alla corsa per la Scarpa d’oro.
DOPPIA CIFRA – Ma come tutti gli attaccanti, anche Salah ha la sua quota di ambizioni strettamente privata, e così non sorprende che l’egiziano voglia superare il numero di reti che ha segnato la scorsa stagione in giallorosso. Nel 2015-16 si è fermato alla ragguardevole cifra di 15 gol (14 in campionato e 1 in Champions); in questa annata il bottino invece è di 9 reti (8 in campionato e 1 in Europa League). La doppia cifra è ad un passo, senza contare che fare meglio di un anno fa a questo punto non è impossibile. Morale: quella piramide che l’attaccante non è riuscito a scalare con l’Egitto in Coppa d’Africa, potrebbe essere «vinta» con la maglia della Roma. Andrà bene lo stesso?