Niente da fare, a Fonseca non riesce il miracolo e torna a San Siro con un 3-1 piuttosto duro per quanto visto in campo. La Roma ha giocato, ci ha provato perché la Conference League è tutt’altro scontata con due sole partite da giocare eil Sassuolo che freme la dietro. Restano due punti di vantaggio perché la Juve almeno ha fatto il suo fermando gli emiliani, ma calendario alla mano è tutt’altro che semplice portarla a casa.
Difficile soprattutto con questo trend devastante: ieri è arrivata la dodicesima sconfitta perla Roma che in trasferta ha realizzato solo diciotto punti e non è ancora riuscita a vincere uno scontro diretto contro una big. Per non parlare delle sfide all’Inter: a San Siro i giallorossi non vincono addirittura dal 2015. La Roma parte bene, ma è un’illusione:l’ennesima. Sembrerebbe avere più voglia, ma l’Inter che ha non più nulla da chiedere alla stagione, ogni volta che attraversa la sua metà campo fa male. Primo affondo e vantaggio di Brozovic, dieci minuti e azione fotocopia con Vecino che raccoglie il retropassaggio di Lukaku e realizza il 2-0 con una facilità imbarazzante.
Insomma, la solita Roma che produce nella metà campo avversaria, ma va sempre in affanno quando si deve difendere. Il pari di Miki è pura illusione. Poi, quando nella seconda frazione la squadra di Fonseca inizia a produrre le cose migliori e i padroni di casa non sembrano così agguerriti per portar via l’intera posta, dopo aver colpito un palo con Dzeko ed esser stati lì davanti ai pali nerazzurri per un tempo intero, incassano (al novantesimo) il gol del 3-1 che spazza via tutto ciò che resta.
Era scritto, la stagione ormai è andata e all’amarezza si aggiunge altro rancore: mai una gioia per i tifosi romanisti con la testa ormai già alla prossima stagione e aggrappati a Mourinho come fosse il nuovo Messia. Il problema è sempre lo stesso, la qualità dei rincalzi e le assenze che continuano a pesare: anche ieri il povero Fonseca si è presentato a San Siro senza otto giocatori. Troppi per una squadra che sta provando a difendere il settimo posto dal Sassuolo, soprattutto se devi andare a far visita ai neo campioni d’Italia di Conte.
Lo spettacolo, in un Inter già sazia del successo che ha interrotto il predominio juventino, arriva a palla ferma. Conte tira fuori un irritante Lautaro che reagisce male alla sostituzione, il tecnico nerazzurro non ci sta e sbotta alla sua maniera. Chiarissimo il labiale riferito al «fenomeno del ca…» che dalla panchina continua a farneticare qualcosa. Ora il derby, una partita che è diventata fondamentale tanto per la Roma quanto per la Lazio: sarà una battaglia e stavolta i giallorosi saranno costretti a combatterla… Almeno quella!
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini