Due gol in otto partite (in campionato contro Juve e Empoli) non sono poi così distanti dai tre gol segnati (contro Salernitana, Cska Sofia in Conference League e Udinese) nel campionato scorso. Eppure il Tammy Abraham di adesso, rispetto a quello di dodici mesi fa, sembra un giocatore diverso. Un giocatore in crisi.
Il primo a sentirlo è lui, che domenica sera, dopo la sconfitta contro l’Atalanta legata anche a due chiare occasioni da gol sprecate proprio dal centravanti inglese, ha postato sui social un messaggio per i tifosi giallorossi: “Scusate per questo risultato. Tornerò più forte e farò meglio”.
Tutti gli attaccanti sbagliano gol, ma farlo è spesso segno di inquietudine. Oppure di una preparazione per forza di cose molto diversa da quella dell’anno scorso. Abraham veniva dai ritmi più intensi della Premier League, avendo fatto il precampionato con il Chelsea, mentre adesso – come quasi tutti i calciatori del mondo – è stato sottoposto all’esperimento di un campionato che si fermerà per quasi due mesi tra novembre e dicembre.
Ridurre il problema ad Abraham, però, sarebbe un errore. La Roma, con 8 gol segnati, ha il nono attacco del campionato e il raccolto è davvero misero se paragonato ai 16,26 expected gol. Dybala è l’unico ad aver prodotto abbastanza: 4 gol e due assist. Abraham è a quota 2, Shomurodov e Belotti a uno (ma il Europa League e non in campionato), Zaniolo e El Shaarawy zero.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri