La Roma può davvero pensare a Cristiano Ronaldo? Può davvero una squadra che non arriva a 200 milioni, con un bilancio regolarmente in rosso e oltre 300 milioni di debito, pensare di acquistare una star mondiale da 23 milioni di stipendio?
Inevitabile una razionale incredulità. Anche perché da Trigoria filtra che operazioni simili siano lontanissime dalla politica e dalle possibilità della Roma attuale. E poi la società ha decisamente altre prospettive: il fiato dell’Uefa sui conti presenti e passati, la prospettiva di un settlement agreement doloroso e la necessità di vendere prima di comprare, che sta indispettendo anche Mourinho.
E allora, perché se ne parla? Perché tra gli operatori di mercato, anche tra i più scafati, c’è chi assicura che qualcosa si possa muovere. Che sia in atto un “tentativo serissimo”.
I fatti: Cristiano Ronaldo ha un contratto per altri 12 mesi, fino al 2023, con il Manchester United, ma lì non ha più spazio e deve cercarsi una squadra. Ad alcune grandi è già stato offerto: al Bayern, al Chelsea, all’Inter. Ma a 37 anni, nessuno sembra disposto a puntare su Ronaldo, soprattutto a quelle cifre.
La Roma ci sta pensando. In fondo i Friedkin sono quelli che un anno fa spiazzarono il mondo prendendosi Mourinho. E poi il legame tra il gm Tiago Pinto e l’agente di Cristaino, Jorge Mendes, che rappresenta pure José, è ottimo.
Ma perché l’idea possa diventare anche solo una suggestione, dovrebbero verificarsi una serie di circostanze. Ronaldo dovrebbe accettare di non giocare la Champions. Lo United dovrebbe pagare il 75% dello stipendio. E dovrebbe partire Zaniolo. Perché Ronaldo sarebbe la cura contro il dolore per l’addio della stellina (contesa tra Juventus e Milan).
FONTE: La Repubblica – G. Cardone / M. Pinci