Tra ragione e sentimento. Il giorno dopo la sconfitta allo Juventus Stadium, la Roma si trova tra questi due stati d’animo. A sette punti dalla vetta e a +1 sul terzo posto, con Napoli, Milan e Lazio che rimangono sempre in scia nonostante abbiano tutte perso lo scontro diretto con i giallorossi, la domanda che la gente romanista continua a farsi è: continuare a sperare in una rimonta quasi impossibile, o cercare di mantenere la piazza d’onore e puntare tutto sulle coppe, visto che l’ultima messa in bacheca (la Coppa Italia) risale al 2008 proprio con Spalletti? Dalla parte del sentimento c’è la maggior parte dei tifosi, che sui social network invitano la squadra a non mollare, e c’è il tecnico, per cui «il discorso scudetto sarà aperto fino a quando la matematica non ci condannerà». Un ragionamento corretto per un allenatore che, con un intero girone da giocare (più due partite), non può trasmettere a squadra e ambiente un messaggio di resa. Concetto che ieri ha ribadito dentro lo spogliatoio. Dalla parte della ragione, però, ci sono i numeri, oltre al buonsenso che suggerisce una Juventus ancora dominatrice in Italia. Rispetto alla stessa giornata dello scorso campionato, infatti, i bianconeri hanno 9 punti in più (42 contro 33) ma soprattutto 6 in più rispetto all’Inter, allora capolista in una classifica cortissima, che vedeva la Roma quinta a 32, preceduta oltre che dai nerazzurri e dai bianconeri, anche da Napoli e Fiorentina.
Quella Juventus chiuse a 91 punti nonostante la partenza a handicap, quella attuale – superando Crotone (gara che si recupererà l’8 febbraio perché i bianconeri giocheranno la Supercoppa contro il Milan) e Bologna – terminerebbe il girone a 48: lo scenario di uno scudetto assegnato a più di 90 punti è quasi certo. La Roma di punti ne ha 35, tre in più rispetto a quella di Garcia alla diciassettesima: vincendo col Chievo (giovedì) e a Marassi col Genoa, finirebbe l’andata a 41. Per superare quota 90, quindi, bisognerebbe fare 50 punti nella seconda parte del campionato: nel ritorno dello scorso campionato, con Spalletti i punti furono 46 (contro i 52 dei bianconeri), che portarono il totale a 80 ma non bastarono per riprendere la Juventus né per scavalcare il Napoli. Ripetersi stavolta potrebbe portare al secondo posto, che vale un bel po’ di milioni di euro e la qualificazione diretta alla prossima Champions, l’obiettivo dichiarato della società.