Arrendevole e irriconoscibile, la Roma sparisce sotto i colpi dell’Inter. Tre colpi (0-3) che fanno male come pugnalate , e adesso la crisi è profonda. “L’Inter è più forte di noi in condizioni normali, in queste condizioni ancora più forte, abbiamo pagato le assenze – si giustifica Mourinho, in un mini-monologo senza possibilità di fargli domande – l’anno scorso sono arrivati 29 punti sopra, figuratevi oggi con il nostro potenziale offensivo praticamente nullo. L’arbitro non ha avuto influenza sul risultato, ma mancava forse solo un giallo a Cristante (diffidato come gli ammoniti Mancini e Zaniolo ndr). Abbiamo il record di cartellini in Serie A“. E ancora: “La prossima avrò ancora più assenze. Complimenti all’Inter e in bocca al lupo per la Champions”.
Già a fine primo tempo si infuriano i tifosi: la Sud fischia la squadra chiedendole di mostrare gli “attributi in campo”. Perché va bene perdere, ma almeno con dignità, il messaggio lanciato ai giocatori apparsi per larghi tratti terrorizzati dalla supremazia interista. Fischi che arrivano anche a fine gara, con la parte calda della tifoseria che continua a cantare ben oltre il fischio finale. A nulla serve la magia creata nel pre-gara dalla presenza di Francesco Totti, tornato allo stadio a distanza di due anni dal suo addio da dirigente, come ospite della “DigitalBits”, il main sponsor della Roma di cui l’ex capitano è diventato testimonial.
FONTE: La Repubblica – F. Ferrazza