L’ingresso gratuito per gli abbonati ha funzionato, la conferenza stampa di Luciano Spalletti ancora di più: per Roma-Sampdoria c’erano oltre 30.000 spettatori ieri sera all’Olimpico, terzo miglior risultato stagionale, in quella che qualche anno fa sembrava destinata a diventare la Coppa dei poveri, snobbata dal pubblico e tante volte dalle stesse squadre iscritte. Non dalla Roma, non dallo Spalletti «ossessionato dalla vittoria» (copyright Salah) che per rimanere in giallorosso vuole vincere. E la Coppa Italia – ultimo trofeo messo in bacheca dalla Roma, sempre col tecnico di Montespertoli al timone – è obiettivo alla portata, che peraltro, con ottavi e quarti in gara secca, come la finale, e la prossima gara contro il Cesena in casa, non porterebbe via neppure troppe energie per la rincorsa al sogno scudetto, o a una Europa League mai comunque facile per le formazioni italiane.
PREMESSE – «Giocano i titolari, perché è una gara secca, dentro o fuori», aveva dichiarato alla vigilia Spalletti, e alla Roma hanno apprezzato: specialmente alla biglietteria, che ha registrato una notevole impennata dei tagliandi, con oltre 3 mila venduti nelle ultime 24 ore. Perché un conto è sfidare il freddo per vedere una squadra inedita, con quelli che hanno giocato meno, alla ricerca di un’intesa improbabile, un conto è ammirare la macchina (quasi) perfetta che sta mettendo paura alla Juventus in campionato.
SUPER DIFESA – E che si gode i gol di Dzeko, Nainggolan (prima doppietta italiana) ed El Shaarawy, ma anche una difesa di ferro, che ha subito soltanto due gol nelle ultime otto partite tra le varie competizioni, tenendo la porta inviolata per ben sei volte. Ieri in panchina c’erano tre titolari come Emerson, Manolas e Szczesny e uno che in estate lo era sulla carta (Vermaelen), in campo Mario Rui, all’esordio in maglia giallorossa dopo la rottura del crociato di luglio. Con lui Peres, Fazio e Rüdiger, intoccabili, e Juan Jesus, alla terza partita di fila. «Anche se siamo pochi, quelli che ci sono danno una mano alla Roma – ha ammesso il brasiliano. L’importante è avere un gruppo di qualità, noi stiamo lavorando davvero tanto». In uno spogliatoio dove l’umore è alle stelle (per tutte, la foto di Rüdiger insieme a Strootman e Mario Rui con la didascalia «team crociato»), da registrare anche il sorriso con cui lascia l’Olimpico El Shaarawy. «Siamo consapevoli di essere una grande squadra – dichiara l’autore del terzo gol nel 4-0 contro la Sampdoria - e non vogliamo fissarci limiti. Il merito è nostro, ma anche di Spalletti, che ci trasmette una voglia incredibile». Di voglia ne ha tanta anche Mario Rui, «felicissimo» di essere tornato in campo, sei mesi dopo l’ultima volta. Un’alternativa in più, per una rosa che ne ha un disperato bisogno.